Miha, mai una gioia contro Allegri. Ecco il piano per battere la Juve

Finlamente Juve-Milan si gioca. Dopo due settimane di sosta, gli impegni delle Nazionali e, purtroppo, i fatti orribili che hanno colpito il mondo e la vicina Parigi. Torna la grande sfida, classica e storica, ma questa volta non sarà uno scontro al vertice. Troppo ampio, e già difficilmente recuperabile, il distacco dalla vetta della classifica, anche se fascino e vivaticà non mancheranno di certo.

Insomma: chi si ferma è perduto, scrive al centro della prima pagina La Gazzetta dello Sport. La sintesi rende l’idea, perché per le nobili decadute di fronte stasera non esiste niente di meglio che una vittoria per alimentare la voglia di risalire e rimontare. Da una parte l’ex rossonero Allegri, che vorrà imporre il proprio calcio di qualità e palleggio, ovviamente superiori; dall’altra Mihajlovic, più abile a far male aspettando e ripartendo con la velocità dei propri attaccanti. L’allenatore serbo, poi, insegue il primo successo contro Max: fino ad ora, 4 ko e 2 pareggi. Quasi un incubo. Più o meno lo stesso effetto che ha lo “Stadium” per i rossoneri, sempre sconfitti nella nuova casa bianconera. Ma c’è sempre una prima vol+a.

Molto dipenderà da quanto riuscirà ad incidere la tattica, ovvero il 4-3-3 offensivo milanista. Sinisa affronterà la gara senza paura, confermando lo stesso tridente di Milan-Atalanta ma ovviamente sperando in risultati ben diversi; pure le mezzali, quindi Bonaventura e Kucka, avranno notevole importanza. La Juve invece deve scegliere Cuadrado o Hernanes (il brasiliano sembra favorito). Appuntamento fissato alle 20.45, verso le 23 la sentenza decisiva.

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