Dopo l’exploit la conferma. E’ la regola dei grandi giocatori. Insomma roba da pochi. Alessio Cerci, dopo tre buone prestazioni, l’ultima all’Olimpico contro la Lazio era stata addirittura un fiore all’occhiello, non si è confermato sabato sera contro l’Atalanta. Una prova opaca, come tutta la squadra. La genialità del fuoriclasse non si è vista. E’ proprio in queste situazioni che dovrebbe spiccare il campione. Se quella palla al 90′ inoltrato fosse entrata adesso staremo a parlare di un Cerci fuoriclasse. E invece no. L’assenza di Giacomo Bonaventura ha pesato, il convalescente Niang, autore comunque di una discreta prestazione, non poteva caricarsi di già la squadra sulle spalle, cosa che forse avrebbero potuto fare Bacca e proprio Cerci.
Dopo Sinisa Mihajlovic anche Antonio Conte ha teso la mano all’ex Atletico Madrid. Il ritorno in Nazionale che passerà dalle due amichevoli contro Belgio e Romania sarà un’occasione troppo ghiotta per non essere sfruttata. Anche per capire se l’effetto Cerci sia già svanito.