Il Milan è tornato a vincere e già di per sé è una buona notizia. Se l’avesse fatto con una grande prestazione e senza subire reti sarebbe andata anche meglio, ma non possiamo lamentarci di questi tempi. L’importante era vincere. I rossoneri raggiungono quota 13 punti in classifica con la quarta vittoria stagionale e mercoledì contro il Chievo Verona saranno chiamati a ripetersi. Non sarà una partita semplice per la squadra di Sinisa Mihajlovic visto il calcio espresso dai veneti, ma il Diavolo è il Diavolo e non può farsi sopraffare. Con tutto rispetto per i gialloblù, non può per via dei singoli e non può soprattutto per il fattore campo. Quest’anno, come non accadeva da tempo, giocare a San Siro è determinante per il successo finale dei rossoneri.
Tre delle quattro vittorie sono maturate proprio in casa: oltre al successo dello scorso fine settimana, il Milan ha battuto l’Empoli alla prima giornata di campionato e il Palermo alla terza. La quarta vittoria è stata invece ai danni dell’Udinese al Friuli. Il fattore campo, dopo anni e anni, è tornato finalmente importante: un tempo era la regola, in casa si vinceva sempre. Che fossi una provinciale o che fossi una grande squadra, tra le mura amiche il successo era assicurato. Esisteva il divario tecnico, ma la spinta del proprio tifo ti permetteva di superare tutti i tuoi limiti. I supporters ti incitavano a dare sempre del tuo meglio, non importava che avessi davanti Platini, Maradona, Van Basten o Roberto Baggio. Quando si parlava che il tifoso era il dodicesimo uomo in campo, non ci si sbagliava.
Quel calcio è ormai un ricordo o un sentito dire, ora è differente. Il divario tecnico è diventato incolmabile e nemmeno il tifo può aiutarti: se una squadra è forte, vince sia in casa che in trasferta. Il fattore campo è diventato sempre meno determinante con il passare degli anni anche per il Milan, ma finalmente sembra che si stia invertendo la tendenza. Il paradosso è che i tifosi sono in contestazione, quindi da dove arriva la forza? Non lo sappiamo, l’unica cosa certa è che San Siro ha quel qualcosa in più che non si riesce a spiegare. Ecco da dove arriva la spinta e speriamo che contro il Chievo, lo stadio Giuseppe Meazza ci riesca a regalare altri tre punti e una ventata di calcio d’altri tempi. Ovviamente senza pensare allo scivolone in casa contro il Napoli, sconfitta più brutta subita in questa stagione.