Bene nei singoli, ma in difesa si balla ancora troppo

Dopo le prime cinque giornate di campionato la classifica del Milan recita così: nove punti, otto gol fatti e altrettante quelle subite. Ed è proprio questo ultimo dato a preoccupare e a non far contenti i tifosi rossoneri, ma soprattutto il tecnico Sinisa Mihajlovic. La terza linea milanista non sembra ancora dare la giusta affidabilità e le giuste garanzie, pare essere estremamente fragile e soffre terribilmente gli attacchi in massa degli avversari, anche se questi si chiamano Palermo e Udinese (quattro sono i gol subiti nelle ultime due gare contro avversarie non proprio irresistibili). La domanda da porsi al momento è questa: è un problema di uomini o di meccanismi non ancora oliati?

Non sembra facilissimo rispondere, ma la difesa è abbastanza nuova e giovane, il centrocampo spesso non ha aiutato con la giusta copertura e, spesso, il tecnico serbo si è trovato costretto a cambiare i quattro della retroguardia per infortuni o squalifiche. Al momento, per esempio, sono fuori per infortunio Antonelli (che dovrebbe tornare a Genova, almeno in panchina) e Abate che aveva preso il suo posto. Il giovane Calabria è entrato alla grande e ha fatto molto bene, ma poi Mihajlovic lo ha sostituito con Alex ad inizio ripresa del Friuli e ha un pochino guastato gli equilibri che si erano creati dopo una partita e mezza. La coppia centrale di difesa, dopo il disastro Rodrigo Ely nella prima giornata contro la Fiorentina, è composta da Zapata e Romagnoli che stanno affinando feeling e meccanismi, ma ancora avranno bisogno di tempo per trovare l’intesa perfetta.

L’altro intoccabile di queste prime cinque giornate, oltre a Romagnoli, è stato Mattia De Sciglio che, o a destra o a sinistra, è stato sempre impiegato da titolare. Una difesa giovane e ancora da affinare che di certo, però, non manca nella qualità dei singoli. C’è da migliorare come reparto e far sì che il Milan non debba essere per forza la macchina da gol vista nelle ultime due partite, ma possa accontentarsi anche di vincere le partite per 1-0. Ipotesi, quest’ultima, che Mihajlovic ha più volte ribadito. Si sa che in Italia non prenderle, spesso e volentieri, diventa più importante di tutto il resto e pare ovvio che bisognerà diventare più solidi e cinici per provare ad ambire a qualcosa di interessante ed ambizioso.

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