Il primo impegno ufficiale della stagione. Mihajlovic cerca la sua prima vittoria nella sua prima vera uscita stagionale. Una competizione da onorare e da vincere. L’ultima volta che i rossoneri si aggiudicarono la Coppa Italia fu nel 2003 quando il Milan di Shevchenko surclassò 4-1 all’Olimpico e 2-2 a San Siro la Roma di Totti e Cassano. Queste le parole di Mihajlovic alla vigilia di Milan-Perugia.
LA CONFERENZA STAMPA IN PILLOLE
Sull’impegno di domani: “Domani sera conta il risultato. Come diceva Boniperti vincere è l’unica cosa che conta. Cercheremo anche il bel gioco, questo sta nel dna del Milan. Al tifoso non prometto colpi di tacco e tunnel ma un gioco intenso e pochi sbagli. Teniamo alla Coppa Italia e vorremo vincerla. Domani giocherà il miglior Milan possibile. Non voglio snobbare il Perugia. Ogni partita dobbiamo affrontarla come una finale, iniziando da domani sera“.
Sulle difficoltà: “Le difficoltà ci sono sempre, per tutte le partite. Noi siamo il Milan. Con tutte le squadre che giocheremo dobbiamo abituarci a essere considerati favoriti. Dipende solo da noi, con tutto il rispetto per il Perugia che ha anche un allenatore che a me piace molto“.
Sul momento in generale: “Stiamo lavorando da un mese. Abbiamo cambiato sistema di gioco e modulo. Mi aspetto conferme“.
Sulla formazione: “Domani giocheranno Ely e Romagnoli“.
Sullo stesso debutto di Ancelotti con il Perugia: “Non so se farò il suo stesso debutto. Lo vedremo domani“.
Su Menez: “Menez sta bene. E’ convocato per domani. Più gioca più entra in condizione. Spero di farlo giocare almeno 20 minuti. Lo vedo come seconda punta o trequartista“.
Su Soriano: “E’ un giocatore che conosco molto bene. Ma non parlo dei giocatori delle altre squadre“.
Su Berlusconi: “Penso che è giusto che ci sia un rapporto schietto. Non ho paura di confrontarmi con nessuno, tantomeno con Berlusconi. E’ il presidente più vincente della storia del calcio, ma bisogna rispettare i ruoli. Ho parlato con lui molte volte al telefono. Non è facile incontrarlo di persona. Lui è molto attento al suo Milan“.
Sul leader: “De Jong? Tutti devono essere leader. Ci sono giocatori che si fanno sentire di più e giocatori che si fanno sentire di meno. Anche l’allenatore deve essere un leader, purtroppo non gioca. Poi deve avere anche i giocatori giusti“.
Sul precampionato: “Mi ritengo soddisfatto. Abbiamo cambiato tante cose. Penso che abbiamo fatto intravedere già una precisa idea e organizzazione. Non possiamo paragonarci a certe squadre che lavorano da tanti anni con gli stessi giocatori e con lo stesso allenatore“.
Sul mercato: “Non parlo con voi del mercato, lo faccio con i dirigenti che sanno se c’è bisogno di intervenire”.
Sulla rifinitura: “Mi piace lo stadio. E’ una buona cosa in vista della prima partita“.