Se dalla bollente estate 2015, con due rigori parati (a Berardi e Acerbi) nel trofeo Tim, e un altro al campione del mondo Kroos nell’amichevole con il Real Madrid, si alza la testa per guardare un po’ più lontano s’intravede la fisionomia del Milan del futuro. E dietro un blocco difensivo che si sogna tutto giovane e tricolore c’è lui: Gianluigi Donnarumma, 16 anni, 197 centimetri di precocità (mamma Maria si portava dietro la carta d’identità per dimostrare agli avversari che non barava sull’età), che fanno brillare gli occhi ad Adriano Galliani, lesto in estate (quando sono arrivate richieste da tutta Europa) a sedersi con il procuratore Mino Raiola (sì proprio lui) e blindarlo per tre anni. Neanche il tempo di dire il più classico dei “il ragazzo si farà” che il ragazzo si è già fatto. Gigio, per la verità, dopo essere stato adocchiato dal Napoli quando era un pulcino a Castellammare, nel 2013 era praticamente già dell’Inter: è stato Mauro Bianchessi (responsabile scouting del Milan), dopo una riunione di otto ore, a convincere la famiglia a firmare con i rossoneri. Sinisa Mihajlovic continuerà a tenerlo con sé, anche se sarà a disposizione della Primavera quando servirà. Nessuno vuole accelerare troppo: sono stati già numerosi gli eletti al ruolo di eredi di Buffon costretti poi a brusche frenate (Scuffet, Fiorillo, Bardi). L’idolo di Donnarumma è Neuer, forse perché sono due anni che al Milan insistono a dirgli che deve saper partecipare all’azione e quindi giocare anche con i piedi. Come molti della Primavera vive in un residence convenzionato, dove ci sono tutor che aiutano anche negli studi: a Castellammare era iscritto a Ragioneria, ora continua da privatista. Le pagelle – ordine del Milan – dovranno essere buone sul campo e a scuola.
(Fonte: Corriere della Sera)