Un gol da urlo per Mihajlovic: il Milan si augura un Mexes 2.0

Un gol buono per far entusiasmare i cinesi allo stadio, una stretta di mano, un sorriso sincero e un calcio scherzoso sono gli ingredienti che, in un derby esotico di mezza estate, provano a gettare le basi per un rapporto nuovo e costruttivo. Gli attori protagonisti sono Philippe Mexes, mai banale nella buona e nella cattiva sorte, e Sinisa Mihajlovic, che proverà a ricredersi sulle valutazioni che, fosse stato per lui, avrebbero portato alla chiusura del contratto con il francese. Dichiarazioni di circostanza a parte, infatti, non è un mistero che la conferma del biondo difensore sia soprattutto volontà di Silvio Berlusconi, affascinato da un carattere controverso e da una personalità senza dubbio rilevante.

Non era nemmeno stato convocato per il ritiro del 3 luglio, ma sono bastati pochi giorni perché Mexes ritrovasse armadietto, compagni e posizione al centro della difesa. L’abbraccio della panchina dopo il gol al volo con tanto di effetti speciali, infatti, testimonia l’apprezzamento dei compagni che, nemmeno nei momenti di difficoltà, gli hanno mai negato il ruolo di leader dello spogliatoio. Un gol che conta meno di zero nell’economia della stagione rossonera ma che, nel rapporto con il tecnico serbo, potrebbe porre le basi di un sodalizio fruttuoso e ridimensionato. Un Mexes 2.0, insomma, che deve dimostrare di essere definitivamente maturato in quanto ad atteggiamenti e ad attenzione in ogni fase della partita, pronto a fare da chioccia a un reparto difensivo nuovamente affidabile.

Non è un mistero che Mihajlovic abbia messo in cima alla propria lista dei desideri Alessio Romagnoli, ventenne che ha già dimostrato di essere pronto per il palcoscenico della serie A. In attesa di novità dall’ambiente giallorosso, però, Mexes si candida a punto fermo della difesa del prossimo anno, anche ma non solo per mancanza di alternative. Senza dimenticare il rientro silenzioso di Zapata che, unico per caratteristiche nell’intera retroguardia rossonera, è fondamentale per il buon esito della stagione. Soprattutto in una squadra come quella che vuole il serbo, costantemente in pressione alta sull’avversario e capace di lasciare coraggiosamente molto spazio alle spalle della difesa.

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