La mancanza di alternative detta il mercato in entrata: Romagnoli, Witsel, Ibrahimovic. E poi basta?

Un mercato diverso, un mercato fatto di obiettivi chiari e dichiarati, senza se e senza ma. Se a Jackson Martinez e Kondogbia corrispondevano le alternative Bacca e Bertolacci; per Romagnoli, Witsel e Ibrahimovic, non si può dire la medesima cosa. Ibrahimovic è un discorso a parte. Lo svedese, a detta di Adriano Galliani è l’unico che ha licenza di uccidere, come per dire: nessun problema per il Psg, se Ibra decide di partire parte, se decide di venire al Milan, viene. Ed è giusto che un giocatore come Zlatan Ibrahimovic, 106 gol nelle ultrime tre stagioni, non abbia alternative. Discorso diverso per gli altri due: Romagnoli e Witsel sono degli ottimi giocatori, ma non unici.

La totale mancanza di alternative sposta gli equilibri del mercato, rinforzando la posizione del club che riceve un’offerta. Mihajlovic necessità di un difensore di cui si possa fidare, possibilmente sinistro; la società di un calciatore giovane, forte e italiano: Romagnoli sarebbe la matrice perfetta. Savic e Maksimovic rappresentano delle suggestioni più che delle vere alternative. Discorso analogo e ancor più buio per Witsel. Ad ora, nessuna alternativa al belga, eccetto qualche voce di corridoio che riguarderebbe Gundogan, fresco di rinnovo con il Borussia Dortmund. Il Milan attende: il mercato continua.

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