La doppia funzione dell’Ibra-bis, il Milan aspetta segnali da Parigi

La moda dell’estate rossonera segue da giorni e giorni soprattutto i nomi di Ibrahimovic e Romagnoli, meno Witsel. Lo svedese, in primis, è il sogno ormai manifestato in ogni dove da Silvio Berlusconi, anche ieri il Presidente, all’Expo, ha ribadito: “Se riprenderei Ibra? Se viene, certo…“. Niente di clamoroso né di nuovo rispetto a prima, ma di questi tempi una conferma può sempre fare comodo.

Il ritorno di Ibra al Milan avrebbe un doppia funzione, analizza La Gazzetta dello Sport: darebbe una grande mano in campo e sarebbe fondamentale per far tornare il vero entusiasmo fra la gente dopo stagioni piene di sofferenze e con un San Siro raro di presenze. Ovviamente in una trattativa del genere farà la differenze la volontà del giocatore, siamo sicuri di conoscerla davvero? In via Aldo Rossi sperano solo che l’attaccante faccia presto una forte pressione al PSG palesando nettamente il suo desiderio di ridiventare un Diavolo divorziando così da una storia non proprio perfetta (ma comunque piuttosto vincente).

Ad oggi non si registrano sostanziosi passi in avanti, nemmeno indietro: sospensione dettata dal normale mosaico di mercato che necessariamente dovrà comporsi nel breve-medio periodo: i francesi, infatti, devono prima acquistare un degno “rimpiazzo” di Zlatan e solo poi avallare la cessione. Il Milan ha già l’accordo sull’ingaggio, mentre il prezzo del cartellino si aggira intorno ai 5.5 milioni di euro, servirà pazienza e coraggio ma i tifosi posso sognare. Perché Berlusconi ci crede.

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