Il Milan può spendere: tornare grandi non è più un miraggio

È stato uno dei peggiori Milan di sempre quello che si è visto in questa stagione finalmente conclusasi. Il 10° posto non rende onore a quello che si definisce ed è “Il club più titolato al mondo”. E in un mondo dove conta più esserci e apparire che valere davvero, l’astinenza da competizioni europee è uno smacco per chi tiene al proprio brand. La parabola discendente della presidenza Berlusconi è probabilmente nella sua fase di maggior pendenza e la strategia è questa: rilanciare i colori rossoneri sul piano del marketing e dell’immagine con investimenti anche cospicui e non solo provenienti dal fondo Doyen al fine di riportare alzare il valore del Milan. Poi vendere tutto e battere cassa.

Il colpo Jackson Martinez testimonia che Adriano Galliani ha il beneplacito di spendere. 35 milioni, pur dilazionati, e un quadriennale da 4 milioni più bonus a stagione sono cifre che l’AD rossonero non vedeva da un po’ di tempo: basta parametri zero, il Milan è tornato al centro del calciomercato coi soldi veri. Zlatan Ibrahimovic, nonostante le smentite di Al-Khelaifi, presidente del PSG, potrebbe essere una nuova costosissima pedina nello scacchiere di Mihajlovic. Per non parlare di Goeffrey Kondogbia: infatti, Galliani sarebbe pronto a sborsare altri 30 milioni per il centrocampista francese, magari con uno sconticino se nella trattativa dovesse rientrare anche Menez. Un contratto da 7/8 milioni a differenza della durata come ciliegina. E a chi importa del fair play finanziario imposto dalla UEFA, tanto il Milan al momento non è sanzionabile fino a maggio 2016 dato che non prenderà parte alle competizioni continentali.

Sembra proprio che l’ingresso di Mr. Bee nella dirigenza rossonera abbia inserito benzina positiva nel motore del Milan: non solo per quanto riguarda il lato economico-finanziario, ma anche e soprattutto da quello legato alla proattività di una società che da tempo dava segni di immobilismo e incapacità gestionale. I problemi politici, economici e penali di Silvio Berlusconi hanno certamente influenzato il tutto, ma adesso è ora di ripartire. Europa attenta, il Milan sta tornando.

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