Era venerdì 12 dicembre 2014, a due giorni da Milan-Napoli di campionato (forse la vittoria più convincente dei rossoneri quest’anno), quando per la prima volta abbiamo visto accostato al Milan il nome di Bee Taechaubol . Nessuna offerta ufficiale all’epoca, solo un interessamento e un sogno, anche se molti non diedero grande importanza a questa ennesima voce sulla cessione del club.
Mr Bee ha lavorato bene però, ha condotto la due diligence in maniera seria e competente, ha raccolto partner economicamente solidi e ha ufficialmente lanciato la prima offerta a fine aprile incontrando ad Arcore Berlusconi. Il 2 maggio nuovamente uno di fronte all’altro, questa volta all’Hotel Park Hyatt a Milano, in quello che sembrava a tutti gli effetti poter essere l’incontro definitivo in cui ci sarebbe stato l’accordo. ‘Ci siamo, il Milan è stato venduto!’, era la frase più ricorrente che rimbalzava fuori dall’hotel. Invece no, tutto saltato, di nuovo un nulla di fatto. Berlusconi rispedì al mittente l’offerta, biglietto di sola andata per Bangkok, sayonara Bee. Il Milan avrebbe continuato con il suo presidente, per una questione di cuore e di famiglia. Un duro colpo per Bee che nella sua permanenza milanese ha dovuto anche sopportare una stampa non proprio benevola nei suoi confronti, che gli ha additato la fama di un imprenditore non proprio ‘affidabile’. Lo stesso Berlusconi aveva parlato di un personaggio più incline alla ‘popolarità’ che alla vera voglia di riportare il Milan in alto. Col senno di poi, forse, solo una provocazione ad hoc del patron rossonero per smuovere il thailandese e capirne le reali intenzioni.
Il CEO di Thai Prime non si è di certo fatto influenzare, ha riordinato le idee, ha continuato a lavorare, questa volta nell’ombra senza il seguito del circo mediatico, è tornato ad Arcore nella serata del 4 giugno e ieri in due ore ha chiuso l’affare, portandosi a casa il 48% delle quote del Milan, per un valore intorno ai 500 milioni. Una giornata storica, è vero che l’ufficialità totale avverrà solo fra 8 settimane ma il comunicato di Fininvest sulla trattativa è più che una certezza. Tutti felici, tutti soddisfatti: sia Bee che in 2 anni spera di poter essere il socio maggioritario e ha come obiettivo quello di valorizzare il brand Milan, quotandolo nella borsa asiatica sia Berlusconi che è rimasto al timone della nave, riuscendo a recuperare risorse economiche fondamentali per sostenere i disumani costi del calcio e per poter rilanciare il Diavolo dove merita.
Sono di oggi le parole di un entusiasta Mr Bee che a ‘La Repubblica” ha fatto capire quali sono i suoi piani: “Berlusconi è l’uomo che ha fatto grande il Milan e al Milan resterà legato per sempre. Il Milan ha un’anima profondamente italiana, è un marchio dell’eccellenza italiana. E tale deve rimanere. Il motto non è cambiare, ma aggiungere. Internazionalizzare. Il Milan è il massimo. Potevo prendere tre club di Premier League, ma non ho mai desiderato altro che il Milan. Mi piacerebbe riportarlo alla gloria, vincendo subito campionato e Champions. Tocco legno: si dice così anche da voi?”
La vera svolta è arrivata, questa sessione di mercato, anche attraverso l’aiuto del fondo Doyen, farà già capire la forza e la voglia di Bee e dei suoi partner di investire per poter tornare a certi livelli sportivi. La sensazione è quella di un Milan che dopo molte difficoltà ora può tornare a sedersi a trattare al tavolo principale, quello dei grandi, del quale ha sempre fatto parte. Dopo due anni amari forse ora è davvero il momento in cui si può tornare a sognare ad occhi aperti, anzi, a mandorla….