Dall’esonero al Bologna al gioco con la Samp: tutto su Mihajlovic

Sinisa Mihajlovic, salvo colpi di scena, sarà il nuovo allenatore del Milan. Tecnico dotato di grande temperamento, capace di imporre una ferrea disciplina e di trasmettere grinta ai suoi uomini, l’ex terzino sinistro di Roma, Sampdoria, Lazio e Inter approda sulla panchina rossonera dopo avere accumulato quattro esperienze alla guida di club di Serie A e dopo avere allenato la Serbia. Andiamo però con ordine.

Dopo due anni all’Inter, come vice di Roberto Mancini, il 3 novembre 2008 Sinisa viene ingaggiato dal Bologna, squadra che staziona nei bassifondi della classifica, per sostituire Daniele Arrigoni. Alla guida dei felsinei, malgrado i cinque pareggi iniziali e la schiacciante vittoria interna ai danni del Torino, Mihajlovic dimostra doti da motivatore, ma risulta ancora ingenuo sotto l’aspetto tattico, tanto da non riuscire a liberare i rossoblù dalla zona bollente della graduatoria e da essere esonerato a metà aprile, dopo la pesante sconfitta casalinga contro il Siena, per fare spazio a Giuseppe Papadopulo. Giuseppe Papadopulo che, ottenendo dieci punti nelle ultime sette giornate, salverà il Bologna dalla retrocessione.

Male la prima, insomma, per Sinisa che, l’8 dicembre 2009, verrà ingaggiato dal Catania, penultimo in Serie A e in crisi di risultati. Dopo un esordio negativo, coincidente con la sconfitta contro il Livorno, gli etnei di Mihajlovic rialzano la testa al Massimino, il 20 dicembre 2009, superando la Juventus per due reti a uno. Un successo, quest’ultimo, che rilancia la compagine siciliana che, in breve tempo, esce dalla zona retrocessione e getta le basi per una salvezza tranquilla. Salvezza tranquilla che arriverà in occasione della penultima giornata di campionato, al Dall’Ara di Bologna, a seguito di un pareggio per uno a uno. Missione compiuta.

Terminata l’esperienza siciliana, il 30 giugno 2010, Sinisa firma un biennale (con opzione per il terzo anno) con la Fiorentina. In Toscana, però, le cose non vanno per il verso giusto. Il tecnico serbo presenta un modulo troppo offensivo, privo del giusto equilibrio a centrocampo e della dovuta interdizione, tanto che i gigliati non riescono ad andare oltre un nono posto. Ciò nonostante, Mihajlovic viene riconfermato. Purtroppo, però, la stagione successiva sarà addirittura peggiore di quella precedente e Sinisa, a seguito della sconfitta rimediata al Bentegodi contro il Chievo, il 7 novembre 2011, verrà allontanato dalla panchina viola. Dopo otto mesi di inattività, l’8 maggio 2012, Mihajlovic diventa il commissario tecnico della Serbia.

Quella balcanica, tuttavia, sarà un’esperienza più breve del previsto. Dopo non essere riuscito a centrare la qualificazione per Brasile 2014 e dopo avere guidato la propria nazionale per diciannove incontri, caratterizzati da sette vittorie, quattro pareggi e otto sconfitte, nonostante abbia un contratto valido fino al 2016, il 20 novembre 2013 Miha decide di lasciare l’incarico di selezionatore della Nazionale serba per passare sulla panchina della Sampdoria.

Una mossa, quest’ultima, che si rivelerà vincente e intelligente. A Genova, Sinisa evidenzia infatti miglioramenti sotto l’aspetto tattico e riesce a portare in salvo i blucerchiati, raggiungendo la dodicesima posizione della classifica e guadagnandosi la riconferma. Riconferma che sarà il preludio a una stagione di alto livello. Nell’annata 2014/2015, Mihajlovic porta infatti la Sampdoria in Europa League, raggiungendo un settimo posto meritato, presentando una squadra arcigna, corta, compatta, solida, attenta alla fase di copertura e spietata nelle ripartenze e terminando nel mirino del Milan. Milan che riuscirà a battere la concorrenza del Napoli e, grazie all’ottimo lavoro di Adriano Galliani, troverà l’accordo con Sinisa. Un accordo, quest’ultimo, che potrebbe presto diventare ufficiale.

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