Il volto del Milan di Filippo Inzaghi è sicuramente quello di Menez: 16 gol, la metà su rigore, sulle 33 presenze stagionali concessegli dal suo allenatore (e primo sponsor in fase di acquisto la scorsa estate ad Ibiza), sinonimo di fiducia e leadership offensiva all’unico attaccante della rosa dotato di un pizzico di talento e genialità in più.
Ma quanto serve per il futuro? Se lo domanda La Gazzetta dello Sport, aprendo un importante riflessione a riguardo. Brutto, innanzitutto, che l’ultima immagine in campo del francese resti l’espulsione per offese all’arbitro durante Milan-Genoa (fine aprile), costata 4 giornate di squalifica, da quel momento in poi le sue prodezze sono diventate un caro ricordo per i tifosi rossoneri. Gol e anarchia tattica, Pippo ben presto è stato costretto a cucirgli addosso il ruolo di falso nueve pur di farlo giocare nella maniera più libera possibile. Eppure la permanenza o meno di Menez dipenderà dal prossimo allenatore rossonero. Il mercato si avvicina e lo riguarderà: il Monaco, sempre secondo la Rosea, sarebbe disposto a spendere 10 milioni di euro.
Una bella plusvalenza per Galliani, che un anno fa lo ha preso a parametro zero. Per Menez cambiare aria e campionato suonerebbe come nuovo fallimento, dopo una stagione da protagonista con il posto fisso meritatamente conquistato. Può succedere però che il miglior marcatore della squadra sia comunque uno dei problemi nonché una delle prime cessioni. Del domani non v’è certezza.