Intoppi per lo stadio del Milan al Portello, infatti come riporta MilanoToday: se da una parte Fondazione Fiera deciderà il 25 giugno e si è comunque affrettata a precisare che, tra la società rossonera e gli altri due contendenti, nessuno parte in vantaggio, dall’altra parte si scopre che una parte dell’area del futuro stadio appartiene a uno dei “concorrenti”, seppure indirettamente.
Il punto in cui dovrebbe sorgere fisicamente la nuova “arena” è infatti la sede attuale della Citroen, a cui il contratto d’affitto è stato rinnovato per 18 anni, e che dà lavoro a circa 120 persone. Questo però non è l’ostacolo principale, sebbene ovviamente rappresenti un nodo da risolvere. Il vero problema è che la proprietà dell’area della Citroen, dal 2014, non è più il gruppo Peugeot-Citroen ma la holding finanziaria Gwm Group che gestisce lo spazio attraverso il fondo Pegasus. Ed ecco l’inghippo: nel capitale di Gwm Group sono presenti persone e società presenti anche in Prelios. Ad esempio, l’imprenditore immobiliare Massimo Caputi ha il 20% di Gwm Group ed è vicepresidente di Prelios. Ma anche altri soci di Gwm Group – attraverso varie “scatole” – sono riferibili a Prelios. Lo scenario non è quindi facile per il Milan. Da una parte, Gwm Group non pare avere intenzione di liberarsi dell’area Citroen, appena acquistata e su cui ha rinnovato per 18 anni l’affitto alla Citroen stessa. Dall’altra parte, per “arrivare” a quell’area, il Milan deve trattare (anche) con i suoi concorrenti diretti per la riqualificazione del Portello. Aggiungiamo che la società rossonera ha già fatto capire che l’area Citroen è indispensabile per il suo progetto e il quadro è completato. Resta un dubbio. Se le cose stanno così, possibile che in Casa Milan nessuno se ne fosse “accorto” o avesse calcolato “male” il piano? La risposta più semplice è che non ci si aspettava la concorrenza “diretta” di Prelios sul futuro del Portello. Ma dobbiamo ricordare che il Milan ha a che fare anche con trattative di vendita parziale, tra Mister Lee e Mister Bee (o qualcun altro ancora non presente sulla scena). Presentarsi con un progetto approvato di nuovo stadio (dal costo di circa 300 mila euro, seppure con il contributo degli sponsor) potrebbe essere un vantaggio nei confronti del futuro acquirente, ma anche una “tegola” nel caso in cui questi non fosse d’accordo.