Un anno fa, oggi, Casa Milan apriva i battenti. Il 19 maggio 2014 la società rossonera dava il via a quella che resta comunque una svolta epocale, col trasloco dalla mitica via Turati alla moderna via Aldo Rossi, a pochi passi dal Portello. Anche se l’apertura ufficiale al pubblico avvenne solo sette giorni più tardi, il 26 maggio. Ad ogni modo, i numeri, diffusi oggi dal club, testimoniano ben oltre tre milioni e mezzo di fatturato. In particolare, 1.044.044 euro dal Museo Mondo Milan, 1.932.962 euro dal Milan Store e 722.994 euro dal ristorante Cucina Milanello.
Le cifre sono in linea col bilancio dei primi cento giorni quando l’ammontare dell’incasso era di 1.090.000 euro. Il Museo, nello specifico, resta una delle grandi fonti di attrazione della tifoseria con una media di oltre 10mila ingressi al mese. Se l’obiettivo era quello di incrementare gli incassi sfruttando al massimo le potenzialità commerciali del brand rossonero, si può comprendere la soddisfazione del club. Tuttavia, è sempre più evidente come il progetto di Casa Milan sia strettamente connesso con la costruzione del nuovo di stadio di proprietà nelle aree della vecchia fiera, a due passi dal quartier generale.
Se stadio e sede andassero a braccetto, i benefici non sarebbero indifferenti. Basti pensare a quanti tifosi in più, diretti allo stadio, transiterebbero da Casa Milan con la scusa della visita al museo pre o post partita oppure uno spuntino al ristorante. Senza dimenticare gli eventi che vengono organizzati ormai con frequenza settimanale, per grandi e piccoli, con l’intento di avvicinare sempre di più i protagonisti in campo ai tifosi. Se poi i risultati sportivi fossero più incoraggianti, c’è da scommettere che anche il fatturato derivante da queste attività lieviterebbe in maniera sensibile.