Berlusconi liquida Inzaghi, il Milan è senza allenatore. Tra Ancelotti e Conte gode Emery? I dettagli

Silvio Berlusconi ha scelto Saronno, la città natale del padre Luigi, una delle tappe del tour elettorale in vista delle elezioni regionali di fine maggio, per liquidare Filippo Inzaghi. Le parole di ieri del presidente del Milan sulla cessione della società rivelano un’anima ancora combattuta, restare in sella oppure occhi al portafoglio e vendere a chi di dovere?, a differenza dell’argomento allenatore, di fatto già risolto.

E’ innegabile che Pippo abbia un ottimo rapporto con il gruppo, però abbiamo vedute diversificate in molti ambiti e questo è un discorso che faremo al momento opportuno“. Una mazzata, più che un grazie, prima dell’arrivederci. La conferma dopo mesi di voci e sensazioni, iniziate da quando la squadra ha perso di vista l’Europa League. L’ex numero nove rossonero corre verso un esonero certo, i dubbi stanno a zero. Adesso il problema è capire, poi scegliere il nome giusto per prendere il suo posto. Il primo e più costoso sogno, privilegiato rispetto al resto dei profili in corsa, si chiama Carlo Ancelotti: ha un contratto col Real Madrid fino al 2016 e difficilmente riuscirà a chiudere in tempi brevi, nonostante terminerà la stagione senza trofei. Adriano Galliani lo ha contattato preventivamente, ma per riportarlo a casa forse servirà una mission impossible. Come per Antonio Conte: il CT della Nazionale azzurra sarebbe anche disposto a ricoprire il doppio incarico, la Federcalcio però si opporrebbe a questa ipotesi.

E allora tra i due litiganti potrebbe godere Unai Emery. giovane ma vincente, contattato in passato dal Diavolo e paradossalmente alla portata se dovesse vincere la seconda Europa League di fila con il Siviglia. Basterà spendere 1 milione di euro per la clausola rescissoria e consentirgli di avere pieno potere decisionale anche sul mercato; l’unico ” difetto” riguarda il suo non essere italiano, requisito fondamentale nella rivoluzione chiesta da Berlusconi in persona. In ogni caso dopo un anno e mezzo di decisioni fallimentari, il prossimo mister non sarà simile ai precedenti: basta esordienti vogliosi di stupire ma senza esperienza alle spalle, spazio ad una guida di grande livello.

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