La vita da mediano di Poli: quando correre dà molte più soddisfazioni

Una vita da mediano, cantava Luciano Ligabue in un suo famoso brano. E il testo sembra proprio fare al caso di Andrea Poli. Lui che zitto zitto sta conquistando un posto d’eccellenza nella rosa del Milan. Certo, anche lui è “nato senza i piedi buoni”, ma lavorando sui polmoni e col compito preciso di recuperare palla là in mezzo al campo sta dimostrando che è uno dei pochi a meritarsi la riconferma per il nebuloso anno che verrà.

Se Muntari ed Essien sono già sicuri di lasciare il Milan e De Jong, nonostante da più parti arriva la richiesta di trattenerlo, molto probabilmente seguirà il destino dei ghanesi, per Poli potrebbe arrivare una meritata conferma: le 32 presenze stagionali rappresentano quanto Inzaghi abbia creduto in lui e nonostante tutte le difficoltà di questo Milan, il ragazzo ha sempre dimostrato cuore e carattere tutte le volte che è stato chiamato in causa, anche quando schierato nella posizione di terzino da lui ben interpretata pur essendo fuori ruolo.

Col Sassuolo, sua ex squadra, sarà ancora lui ad affiancare De Jong nella mediana raggiungendo il traguardo delle 70 presenze in rossonero, che lo confermano punto fermo del Milan degli ultimi anni. La speranza per la gara del Mapei Stadium è che possa ripetere la prestazione dell’andata: gara negativa dal punto di vista complessivo di squadra (sconfitta per 1-2 a San Siro), ma positiva per Poli che sembrò l’unico concentrato e attivo nel centrocampo formato inoltre da Essien e Montolivo, tanto da segnare l’illusoria rete del vantaggio dopo soli nove minuti.

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