“Berlusconi è un essere umano come tutti gli altri. C’è stato un inizio e ci sarà una fine. L’importante è che il Milan andrà nelle mani di persone per bene, che hanno voglie di far tornare il Milan ad altissimi livelli“. Questo uno dei pareri di Rino Gattuso, a margine della conferenza di presentazione di #FShow to feed children oggi a Milano.
Sul Milan: “La famiglia Berlusconi per 28 anni ha sempre investito sul Milan, ci può stare un periodo negativo che dura da tre anni. Ci è passata anche la Juve. La cosa più importante ora è ruscire a prendere una linea societaria, scegliere bene i giocatori. E per chi deve decidere, meglio una testa che più di una. Quando giocavo io al Milan, comandava il presidente Berlusconi e poi le responsabilità erano tutte di Adriano Galliani. Quando sbagliava, sbagliava solo uno. Ora non è più così“.
No al ruolo di dirigente: “Non voglio fare il dirigente, ho cominciato un percorso da allenatore, ho un mio staff e voglio continuare a fare quello che ho cominciato di fare“.
Su Inzaghi: “Pippo è stato un grandissimo compagno e un grandissimo giocatore. Oggi fare l’allenatore è un mondo diverso, ci stanno i momenti di difficoltà. L’unico consiglio che posso dargli è prendersi un periodo di relax perché è invecchiato molto. Io sulla panchina del Milan? Ancora devo imparare molto, bisogna lavorare sul campo quotidianamente. Sicuramente la voglia di tornare al Milan ed allenarlo è una priorità“.
Su Italia-Germania: “E’ stato un giorno indimenticabile, la partita di quel Mondiale è stata Italia-Germania. E’ stata una grandissima vittoria in casa loro. Lo stadio del Dortmund, quella curva che non finiva mai, difficilmente posso dimenticarlo“.
Sulla Juve: “E’ un orgoglio per il calcio italiano come lo sono il Napoli e la Fiorentina. Ha fatto una grandissima partita con il Real, non è finita perché giocare a Madrid non è facile, ma dobbiamo essere orgogliosi del nostro calcio“.
Su Messi: “Difficilmente puoi fermare un giocatore così. Oggi è imprendibile, sembra un giocatore della Playstation. Al di là dei gol, riesce a creare sempre superiorità numerica“.