Berlusconi, lasciamo perdere

La visita a Milanello del venerdì era ormai diventata un’abitudine del presidente Berlusconi che, da qualche settimana a questa parte, ha cancellato dalla propria agenda l’appuntamento con squadra e staff tecnico. Un’assenza che va a braccetto con la frase (“Lasciamo perdere il Milan, parliamo di cose più importanti”) pronunciata a margine di una visita a Cesano Boscone, lasciando una scia di considerazioni e di interpretazioni di varie sfumature. Certamente, manifestazioni molto diverse da quelle a cui il tifoso milanista era abituato (“Il Milan è una questione di cuore”) e che, sullo sfondo delle indiscrezioni riguardo la cessione di quote della società, impongono un riepilogo chiarificatore.

Era ancora il mese di luglio quando, al ritiro estivo dopo un’annata sofferta e controversa, l’arrivo di Inzaghi sembrava aver ricompattato l’intero ambiente, società compresa, sotto l’egida del presidente più vincente della storia del calcio. Così si poteva ritrovare un Berlusconi entusiasta che, festeggiata da poche settimane l’inaugurazione di Casa Milan, tornava ad accarezzare la sua creatura con consigli, “Hip Hip Hurra” e affettuosi rimproveri. Una ventina di visite a squadra e staff tecnico che, nel 2015, hanno lasciato spazio ai nove venerdì di silenzio e alla timida conferma di Inzaghi dopo il pareggio con il Verona, rigorosamente in privato e lontano da microfoni e taccuini. Nel mezzo, qualche frase strappata a margine di altri appuntamenti, fino a un “Lasciamo perdere” mai così eloquente.

Sullo sfondo, ma neanche troppo, una vicenda societaria ancora evidentemente in sospeso, tante voci di cessione di quote e le cinque domande della curva, nel contesto di una protesta affettuosa, silente ma significativa. Che si tratti di Mister Bee o di Mister Pink, sembra evidente che per gli annunci di cessione di quote sia solo questione di tempo, anche in relazione alla questione stadio, in attesa di risposte definitive da Fondazione Fiera. Ufficialmente, Berlusconi non ha intenzione di “Privarsi del controllo del club” e la ricerca di partnership è legata esclusivamente a quote di minoranza. Certamente, il mondo Milan aspetta certezze, magari proprio dalla voce del suo presidente.

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