Nel destino del Milan potrebbe esserci nuovamente Unai Emery, tornato prepotentemente nei radar dopo lo scoop scoperto dal Corriere dello Sport: la presenza di un emissario del Diavolo in Siviglia-Villareal, recente sfida di Europa League che ha qualificato proprio i padroni di casa.
Emery piace per il gioco espresso, un 4-2-3-1 molto ordinato e organizzato: atteggiamento sempre propositivo, se non offensivo, senza trascurare una puntuale gestione della gara (cambi compresi). Dopo Inzaghi i rossoneri vogliono puntare su un allenatore di esperienza, quindi il profilo dello spagnolo è adeguato. Non ancora un top ma in prepotente ascesa: giovane (43 anni) e ambizioso, nella scorsa stagione ha fatto grandi cose conquistando l’Europa League e sfiorando il raggiungimento della Champions (quinto in Liga). All’epoca il Milan ci pensò tanto, forse troppo visto che poi il tecnico ha rinnovato il contratto fino al 2016. Quasi lo stesso scenario di oggi: la società di via Aldo Rossi sta pensando di trasformare il corteggiamento in pressing e il Siviglia gli propone un nuovo prolungamento, anche perché la sua squadra si sta confermando su buonissimi livelli. Ma attenzione alla possibile esistenza di una clausola, che lo liberebbe in ogni caso ad una cifra fissa.
Un nome da aggiungere alla lista, insieme ai vari Mihajlovic, Sarri, Spaleltti e agli irraggiungibili Montella e Conte. Il Milan è in una fase delicata, ma con aprile alle porte diventa necessario scegliere. E farlo bene. A partire da Inzaghi, verso un addio scontato ma che verrà comunque sostenuto per trovargli una sistemazione importante.