Grande dilemma tecnico della settimana rossonera: che tipo di centrocampo schierare contro il pericoloso Catania di Montella? Le squalifiche di Boateng e Nocerino, infatti, hanno reso necessaria un’impostazione differente della partita e un’ampia riflessione sugli uomini a disposizione. Alla vigilia della sfida di San Siro ecco che tutti i dubbi sembrano ormai scomparsi: lotta con le unghie e con i denti garantita grazie ad Ambrosini e Van Bommel (tenuto a riposo nell’ultimo turno di Champions) e spazio alla classe di Aquilani e Clarence Seedorf.
Proprio l’impiego da titolare dell’olandese in una sfida così piena di insidie merita una menzione particolare. Superata completamente l’infiammazione al ginocchio, ecco il nostro Professore di nuovo titolare in un ruolo tanto delicato come quello del trequartista. Sicuramente l’interpretazione che Seedorf darà del ruolo sarà completamente differente dal taglio solitamente dato da Kevin Prince: mentre infatti quest’ultima fa dei suoi punti forti la corsa instancabile, gli inserimenti da dietro e il costante aiuto in mediana, l’olandese predilige un calcio più “classico” e tecnico, basato su scambi di prima, tocchi di classe e un’attenzione sempre vigile verso la porta avversaria.
La paura di tifosi e appassionati (emblematiche sono a questo proposito le parole rilasciate ieri da Tiziano Crudeli a SM: “Clarence Seedorf è un grandissimo giocatore, ma gli mancano i ritmi e l’intensità giusti per partite di questo tipo”) è che possa essere risucchiato all’interno di una sfida troppo fisica e dura. Clarence, però, è uno che sa uscire alla distanza: ci ha regalato prestazioni memorabili in momenti molto più difficili, quando tutti lo davano per finito. Conosce l’avversario, conosce le insidie del match. Troverà sicuramente il modo per proporsi e offrire la sua classe al servizio della squadra. Perché il Professore vuole stupire ancora e vuole farlo a partire da subito.