Il Milan ad un punto dal terzo posto, sinonimo di Champions League. Potrebbe essere questo un articolo relativo alle prime sette giornate di campionato, quando i rossoneri viaggiavano ad una media di due punti a partita e covavano il sogno europeo più ambizioso. Invece è un pezzo di metà marzo, relativo ad una particolare classifica stilata dal Corriere della Sera.
Il criterio è semplice: si prendono in considerazione solo i primi tempi. In questa classifica, il Milan è quarto con 41 punti, frutto di dieci vittorie, undici pareggi e sei sconfitte. Un punto in meno della Roma, seconda, a quota 42. Capolista sempre la Juventus di Allegri (55 punti), seguita a debita distanza dalla Lazio (46 punti). Sorprende l’Inter di Mancini-Mazzarri, nona con 35 punti dietro a Napoli (quinto, 39 punti), Palermo, Genoa e Fiorentina (tutte a quota 37). Ma sono i rossoneri di Inzaghi ad evidenziare quello che qualcuno già ipotizzava, cioè una preparazione fisica forse inadeguata per non dire sbagliata: perché se la squadra nel primo tempo colleziona più punti che nella ripresa, allora è evidente un problema atletico.
Pippo ha sempre sostenuto che la sua squadra sia una di quelle più dinamiche del campionato, mai in difficoltà d’ossigeno. I numeri, però, al momento, non gli danno ragione. Il Milan nella classifica dei primi tempi è quarto, ad un punto dalla Champions League, poi dopo il triplice fischio si ritrova decimo ad undici punti dal terzo posto. Il problema è palese.