Ennesima settimana amara per il Milan, anche per la Primavera

Ancora un pareggio, ancora un risultato inutile, ancora una delusione. Il Milan non riesce a battere neanche l’Hellas Verona in casa e inciampa nell’ennesima amarezza stagionale. Un 2-2 maturato all’ultimo minuto del match, grazie a una delle tante abominevoli incertezze difensive, dopo una partita che il Diavolo stava conducendo in porto, ma non certo con merito. Per quasi tutto il primo tempo, infatti, i ragazzi di Inzaghi sono stati sotto nel punteggio, riuscendo a riagguantare il risultato solo dopo un’ingenuità di Jankovic, che ha atterrato Mexes (unica nota davvero positiva della gara). All’inizio della ripresa i rossoneri vanno subito in vantaggio, ma per tutto il resto della seconda frazione non sembrano essere mai realmente in grado di chiudere il match. Con il risultato che tutti abbiamo sotto gli occhi. Così non si può continuare. IN RIBASSO.

Inutile nasconderci: ancora una volta, buona parte della responsabilità è di Pippo Inzaghi. La squadra continua a non avere gioco, continua a non avere idee, continua a essere inconcludente nella fase offensiva e disattenta in quella difensiva. Nonostante il tecnico non abbia a disposizione una squadra che possa permettergli di puntare a grandi obiettivi, è indubbio che un Milan così arrendevole, così disarmante, senza cuore, senza grinta, senza anima, forse non si era mai visto nell’era Berlusconi. Non si è mai avuta la parvenza di una squadra titolare che abbia giocato con continuità, non c’è mai stato un gioco degno di essere considerato tale e, quando si è vinto o giocato meglio, lo si è fatto aspettando l’avversario, colpendolo in contropiede e con le invenzioni dei pochi giocatori in grado di fare la differenza. Ci sono altri due elementi che peggiorano la situazione di Inzaghi: le dichiarazioni di ogni post partita e le scelte tecniche, sia di formazione che di cambi durante il match. Il “ci può stare soffrire in casa con l’Empoli”, o “in casa del Chievo è difficile per tutti, ma dopo questa partita il bicchiere è mezzo pieno perché non prendiamo gol da due partite”, sono parole che fanno ancora più male al tifoso, dopo aver assistito a gare raccapriccianti. Il cambio di Bocchetti per Pazzini, totalmente fuori da ogni logica per una squadra che si chiama Milan, è stato l’ultima goccia. IN RIBASSO.

Tuttavia, per una cospicua parte dei tifosi, le colpe principali sono da attribuire alla società, che ha bisogno di una svolta decisiva la prossima estate. A questo proposito, sembrano concretizzarsi le voci degli ultimi giorni riguardo la cessione del 30% delle quote societarie al thailandese Bee Taechaubol. A riportarlo è la «Gazzetta dello Sport», secondo la quale, nella serata di giovedì, Silvio Berlusconi e la figlia Barbara avrebbero incontrato l’imprenditore asiatico e firmato con lui l’accordo per la cessione di quasi un terzo delle quote azionarie alla cifra di 250 milioni di euro. Secondo l’edizione odierna de «la Repubblica», invece, la quota ceduta a Taechaubol è del 25%, per un valore monetario che si attesta comunque su quello suddetto. L’accordo prevede l’acquisizione della maggioranza del club di via Aldo Rossi da parte dello stesso magnate thailandese fra 4 o 5 anni. In mezzo a questo lustro di passaggio, l’uomo di affari di Bangkok porterebbe soldi freschi da poter investire sul mercato. Tuttavia, è presto per parlare di certezze. Il forte timore è che arrivi presto l’ennesima probabile smentita su tutta la linea. STAGNANTE.

Settimana da dimenticare anche per la Primavera che, dopo la sconfitta contro l’Atalanta dello scorso weekend, ha perso anche il derby contro l’Inter con il punteggio di 2-1. I ragazzi di Brocchi sono così stati riacciuffati dai cugini, che, solo otto giorni fa, erano dietro di sei punti. Inoltre, l’Inter, che ha una partita da recuperare, avrà la ghiotta occasione per scavalcare i rossoneri, e probabilmente non se la farà scappare. Da registrare le parole di Brocchi, che, come il suo “maggiore” Inzaghi, sembra quasi rassegnato: “L’Inter è una squadra costruita per vincere nell’immediato, la nostra invece è una formazione giovane”. È vero, ma queste dichiarazioni sono molto deleterie, perché trasmettono alla squadra un senso di impotenza che non è da Milan. IN RIBASSO.

Chiudiamo con l’unica vera, grande, nota positiva: il quarto compleanno di Spaziomilan.it, che da quell’ormai lontano 8 marzo 2011, un anno fortunato per il Diavolo, che si sarebbe laureato, dopo pochi mesi, Campione d’Italia per la diciottesima volta, vi tiene compagnia con notizie costanti, aggiornate, precise su tutto ciò che riguarda il mondo rossonero e anche il più vasto panorama calcistico. Una redazione, la nostra, composta da giovanissimi giornalisti, studenti universitari o liceali o ragazzi che hanno da poco terminato gli studi, con la speranza nel cuore che il difficile mondo del giornalismo possa un giorno diventare un mestiere attraverso il quale poter vivere. Ragazzi, proprio quelli che il nostro Paese spesso penalizza e prende anche in giro, che sono invece professionisti esemplari, pronti a mantenere la lucidità che un pezzo giornalistico richiede in ogni situazione e in ogni momento della giornata, a volte anche con delle velocità notevoli. E allora ci auguriamo mille di questi giorni, un milione di questi lettori e una vita di fortuna per il Milan e anche per chi spera che una passione possa un giorno diventare un lavoro, in questa Italia che spesso ci maltratta ma non smette mai di farci sognare. Grazie a tutti. IN RIALZO.

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