Rimpianto, promessa. Di sicuro, un giovane di valore e prospettiva. M’Baye Niang, in prestito secco dal Milan al Genoa, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport.
Sul momento al Genoa: “Dal primo giorno ho trovato un grande spirito di squadra. Per me era quasi un obbligo dare subito il massimo. Toccava a me dimostrare di poter giocare. Con Gasperini c’è stata sintonia immediata, sapevo che sarebbe andata così. Ti fa crescere sotto tutti i punti di vista. Lavoro tanto, non ci sono altri segreti. Mi sento un centravanti ma nel Milan giocavo a destra, qui a sinistra, a me va bene tutto. Ho segnato la mia doppietta da centravanti, imparare più ruoli non mi fa certo male. Sto crescendo, ma c’è ancora tanta strada per arrivare dove voglio io. Punto al massimo, a giocare in un grandissima squadra e a vivere in campo le sfide più importante”.
Sul Milan: “Quando è arrivata la possibilità di venire al Milan, l’ho colta al volo. Volevo crescere. Mi piacevano le idee dei rossoneri. Allegri mi ha fatto giocare in mezzo a grandi campioni. Cercavo di fare gol ma in certe occasioni non avevo fortuna. Anche a Montpellier ero partito forte, poi ero calato, ma lì fu solo per colpa mia“.
Sugli errori del passato: “Mi hanno fatto crescere. Oggi sono più responsabile e sicuro che non mi succederà mai più. Forse avevo bisogno di sbagliare per comprenderlo. In campo si vede che sono cresciuto. So che la Nazionale francese ha ripreso a seguirmi, anche se la priorità va al mio club“.
Sul palo di Barcellona: “La vita non si ferma a un colpo sfortunato. Magari riprovo, prendo il palo e poi la palla va in rete. A 18 anni fu un gran piacere affrontare il Barcellona. Sarebbe stato meglio segnare, ma Dio ha deciso diversamente. Succede, talvolta. Io nuovo Henry? Facciamo così, vi richiamo io a fine carriera per dirvi se avrò fatto bene come lui…“.
Promesse per il futuro: “Lavoro per diventare un campione. Il mio sogno è conquistare il Pallone d’Oro. Farò di tutto per riuscirci e se mi fermerò a metà strada, ci avrò comunque provato“.