Un girone fa, subito dopo il 3-1 rifilato al Verona al Bentegodi, il Milan si trovava a soli cinque punti dalla Juventus capolista. Oggi, la media è impietosa se ripensiamo a quella media di 2 punti a partita inanellata nelle prime sette partite. Con 16 reti realizzate e 10 subite.
Oggi, dopo il pareggio contro il Chievo, la classifica delle 18 giornate successive a quel Verona-Milan vede la squadra di Inzaghi al quattordicesimo posto con appena 20 punti raccolti, davanti solo a Verona, Atalanta, Cagliari, Udinese, Cesena e Parma. Roba da retrocessione, come fa notare la Gazzetta dello Sport. Le cause? limiti della rosa, problemi singoli dei giocatori, mancanza di movimento.
Adriano Galliani e Silvio Berlusconi hanno individuato in Filippo Inzaghi il problema. E così il tecnico sabato sera contro l’Hellas si ritroverà di nuovo davanti al bivio: o vince o lascia la panchina del Milan a partire da domenica. E anche se la squadra dovesse prendere una velocità di crociera almeno da Europa League le possibilità per Superpippo di rimanere a bordo anche nella prossima stagione sono praticamente prossime allo zero.