Pippo, ora rimane un obiettivo: trasformare Destro in un goleador

Per il secondo anno consecutivo, arrivati alle porte della primavera la stagione del Milan è già terminata. Come un anno fa, l’unico obiettivo rimasto è una fantomatica rincorsa ad un piazzamento in Europa League che non sarebbe neanche tutto questo gran risultato. Già durante la gestione Seedorf, conti alla mano, si vide come entrare nell’Europa secondaria avesse anche svantaggi economici, con il turno preliminare a luglio e le tournée americane (e relativi incassi) da vedere solo in cartolina. Game over, dunque. O forse no. Dopo tanti fallimenti, c’è ancora un obiettivo da spuntare.

Anche Mattia Destro sembra essere entrato nel limbo, lento e inesorabile, dei giocatori che arrivati al Milan perdono tutti i loro colpi. L’ex attaccante della Roma, noto per il suo killer instint sotto porta, fatica a trovarsi al posto giusto al momento giusto, forse proprio per colpa di schemi offensivi che non esistono: emblematici, in questo senso, i gesti nervosi e stizziti di Montolivo e De Jong durante la trasferta di Verona alla ricerca di compagni a cui passare il pallone. Senza più obiettivi di classifica, Inzaghi deve ritrovare la vena realizzativa di Destro. Lo impongono i sedici milioni che verranno spesi in estate per il riscatto, lo esigono Galliani e il presidente, lo pretendono i tifosi: Destro deve essere messo nelle condizioni di segnare.

Proprio dopo Inzaghi, la maglia numero 9, ora sulle spalle di Destro, è stata di Pato, Matri e Torres: la somma dei gol dei tre non raggiunge quelli realizzati da Menez in questa stagione. E se aggiungiamo a queste elenco anche Pazzini, numero nove senza maglia a certificarlo, allora ecco che la lista si allunga. Un problema nato in estate e mai risolto: Pippo, ora Destro deve ritrovare il sorriso.

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