La scorsa estate è stato a lungo inseguito dal Milan, prima di passare dal Torino all’Atletico Madrid per una cifra che si aggirava attorno ai 14 milioni di euro. Sperare di vederlo giocare con la maglia rossonera era una pura utopia: ma se il calcio è imprevedibile, il calciomercato lo è ancora di più. Alessio Cerci è giunto a Milano da Madrid il 5 gennaio e Fernando Torres ha percorso esattamente la stessa strada nel senso contrario. Complice il rendimento altalenante dei due attaccanti nelle rispettive squadre, è stato semplice trovare un compromesso: tornare a giocare nel proprio paese e nel campionato che li aveva consacrati, era la scelta migliore per entrambi. Se Torres ha fatto vedere delle buone cose con la maglia dei Colchoneros, per Cerci non possiamo dire la stessa cosa.
L’ex granata ha collezionato sette presenze in Serie A, senza mai trovare la via della rete. E’ partito tre volte come titolare in occasione delle gare giocate contro Atalanta, Parma e Juventus. Lo stesso numero di volte è subentrato dalla panchina: contro Sassuolo, Lazio ed Empoli. Contro il Torino è addirittura rimasto per novanta minuti a riposo. Nel complesso ha giocato solo 302 minuti e ha messo a referto due assist: per Menez contro il Parma e per Antonelli contro la Juventus. Leggermente meglio in Coppa Italia: due presenze, 171 minuti giocati e un assist per Pazzini contro il Sassuolo. Veramente troppo poco per un giocatore come Cerci, partito ad inizio gennaio con la missione di aiutare il Milan a raggiungere il terzo posto in classifica. I presupposti non erano positivi, viste le difficoltà incontrate con la maglia dell’Atletico Madrid: solo nove presenze per un totale di 249 minuti giocati tra Liga, Champions League e Copa del Rey e una rete contro il Malmö.
Nella sfida di domenica pomeriggio a San Siro contro il Cesena, Cerci avrà la possibilità di rifarsi e magari trovare il primo gol stagionale. Filippo Inzaghi lo schiererà come seconda punta dietro Mattia Destro, così come Giampiero Ventura era solito farlo giocare nell’ultima stagione al Torino. In granata agiva alle spalle di Ciro Immobile, riuscendo a segnare e far segnare il compagno di reparto. Questa potrebbe essere la partita della svolta per Cerci, forse l’ultima occasione per dimostrare il suo reale valore al Milan. I tifosi e la società sono carichi d’aspettative nei confronti dell’attaccante romano e il ruolo studiato dal tecnico rossonero non può che facilitarlo. Sarà libero di muoversi attorno a Destro per inserirsi ed arrivare al tiro sfruttando le grandi doti da assist man dell’ex attaccante giallorosso. La speranza è che Cerci riesca a ripagare la fiducia mostrata dalla dirigenza, da Inzaghi e soprattutto dai supporters rossoneri.