Vendita Milan, i dubbi su Taechaubol e le speranze su Wanda

E’ una situazione in piena evoluzione. Giorno dopo giorno. L’offerta thailandese del magnate Taechaubol è stata portata allo scoperto, ma non convince per nulla gli ambienti Fininvest. Sul piatto ci sarebbero (condizionale d’obbligo) un miliardo di euro pronti addirittura entro febbraio. Ma non vi è né una banca d’affari alle spalle dell’iniziativa, né altra base solida, visto che si è parlato di azionariato popolare. Insomma, c’è una diffidenza palpabile nelle stanze rossonere.

Tuttavia, come fa notare la Gazzetta dello Sport, c’è da registrare un sentimento diverso nella famiglia Berlusconi: da una parte Silvio e Barbara chiusi all’ipotesi di una vendita totale della società, dall’altra Marina che sarebbe più aperta a questa soluzione.

L’auspicio è quello di scovare un partner disposto ad acquisire un pacchetto di minoranza. Ma il problema resta sempre il solito: perché investire tanti quattrini senza poter contare? E allora lo stadio entrerebbe in gioco, coinvolgendo soggetti interessati al business immobiliare che potrebbero accettare di acquistare azioni per partecipare all’affare dell’impianto sportivo di proprietà. In questo senso la cinese Wanda, nei proprietaria di Infront, avrebbe le carte in regola.

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