Una sconfitta nella norma, ma ora servono esclusivamente vittorie

Non è arrivata l’impresa allo Stadium contro la Juve. La banda di Allegri batte il Milan 3-1 e conferma la sua superiorità sul campo. Per molti un risultato scontato, già scritto, ma chi ha visto la gara sa che non è stato un dominio bianconero. Anzi il Milan è rimasto in partita fino a metà del secondo tempo, fino all’ultima rete di Morata, producendo e creando anche una clamorosa palla gol con Pazzini su cui è stato sublime Buffon.

Poco male, difficile muovere grosse critiche ad Inzaghi per questa partita. Le attenuanti ci sono e non sono poche. A partire dalla forza dell’avversario che ha dimostrato di essere la miglior compagine in serie A, soprattutto in casa dove quasi tramortisce gli avversari. Ma l’aspetto che bisogna più sottolineare sono gli infortuni in casa Milan, che ormai sono diventati una lista quasi infinita. Più di 14 giocatori in infermeria, alcuni fondamentali e titolari come Abate in difesa, De Jong e Monotlivo a centrocampo, Menez che è uscito alla mezz’ora, Bonaventura che è entrato nel finale ma non era in condizione. Se poi a questi aggiungiamo anche la squalifica di Destro, ecco che la spina dorsale della squadra mancava.

Obiettivamente, con la formazione di ieri, era difficile chiedere molto di più ai giocatori che rispetto ai disastri di questo 2015 hanno giocato un match sicuramente migliore, sotto il piano dell’aggressività e del palleggio. Inutile sottolineare le mancanze di qualità e le disattenzioni, ormai diventate un’agonia, sulle palle inattive. Il lavoro da fare resta enorme ma il Diavolo visto ieri a Torino non è totalmente da buttare via e il rammarico di non aver interpretato le scorse gare con questo piglio è fortissimo.

Certo, adesso febbraio diventa fondamentale e rappresenta il crocevia definitivo di questa stagione quasi maledetta. Le prossime due gare, in casa, contro Empoli e Cesena, saranno decisive per il futuro della squadra e soprattutto di Inzaghi. Inutile girarci intorno, servono sei punti, senza discussioni, senza alibi. Due vittorie per risollevarsi e tentare di rientrare in corsa per l’Europa League. Deja vu di un girone fa, quando tutti pronosticavano punti facili nelle due trasferte contro le due neo promosse, e invece arrivarono solo due pareggi, con estreme sofferenze. Niente è scontato con questo Milan che in casa ormai si lascia conquistare da quasi tutti. E se ci aggiungiamo che la squadra di Sarri è una di quelle che gioca il miglior calcio in campionato, allora la prossima partita diventa tutt’altro che agevole. Non dovesse vincere Inzaghi tornerebbe nel tornado delle polemiche e il suo futuro sarebbe di nuovo in bilico, molto più nero che rosso.

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