Plastico, capienza e lavori. Ma come si chiamerà? Rimane ancora da sciogliere un nodo non proprio prioritario per convincere Fondazione Fiera Milano ma diventato centrale nella fase di elaborazione del progetto. E di grande interesse per i tifosi. Ovvero, il nome del nuovo stadio.
Una prima sicurezza: non verrà intitolato alla famiglia Berlusconi o un calciatore-bandiera, almeno nell’immediato. Nello specifico, annuncia La Gazzetta dello Sport, la strada intrapresa è quella di uno sponsor perché consentirà un introito annuale consistente nell’economia globale del piano rossonero (costerà 300-320 milioni di euro, da coprire solo con accordi commerciali). In questo senso sembrava scontato legarsi a Emirates, main sponsor del Milan e disponibile ad aprire una partnership non solo sportiva, invece adesso il percorso non è più così naturale. Il perché è il boom di investitori dall’Asia e dal Nord America dopo la mossa ufficiale del Diavolo quando ha annunciato, i quali hanno così moltiplicato le opzioni sul tavolo: sono tante le aziende interessate a muoversi concretamente.
Se non siamo vicini a un’asta, poco ci manca. Prima degli accordi servirà aspettare la decisione di Fiera sull’assegnazione del bando. Una mossa applaudita da Giovanni Malagò (presidente Coni), Lucia De Cesaris (vicesindaco di Milano, delegata all’Urbanistica) e Chiara Bisconti (assessore sport Milano). Più di così…