E’ un Parma in netta difficoltà sotto ogni aspetto, quello che si presenta questa sera a San Siro, per affrontare il Milan. I ducali, che mercoledì sono stati eliminati anche dalla Coppa Italia, occupano l’ultima posizione della classifica, con soli nove punti, devono fronteggiare una situazione societaria a dir poco confusionaria e deficitaria e, oltre a essere chiamati a fare i conti con l’indisponibilità di Acquah, perno in mediana, in settimana, hanno perso anche Antonio Cassano e Paolo De Ceglie, che hanno risolto il contratto che li legava alla società emiliana.
Punti di forza: l’entusiasmo dei nuovi arrivati.
Nel 4-3-3 varato da Roberto Donadoni, molto importanti sono le due ali, Varela e Rodríguez, che, al momento, sono tra i ducali più in forma. Rapidi, intraprendenti, bravi nel dribbling e nello stretto, gli esterni d’attacco emiliani rappresentano la faccia sana di un Parma allo sbando. Con le loro giocate, specie se potessero ripartire in contropiede, potrebbero costruire importanti occasioni e creare spazi per gli inserimenti degli interni di centrocampo, José Mauri e Nocerino, in grado di effettuare incursioni nelle aree avversarie. Mauri e Nocerino che, oltretutto, stanno dimostrando di essere tra i pochi a credere ancora nel miracolo salvezza.
Punti deboli: la difesa; l’interdizione.
Con quarantatré reti subite, in venti incontri di Serie A, il Parma è la peggior retroguardia della competizione. I terzini sono deboli sia in fase di spinta, sia in quella di contenimento, tanto che non propongono quasi mai giocate interessanti e vengono spesso superati con troppa facilità, mentre i centrali dispongono di forza fisica ma peccano in merito a senso della posizione, mobilità, lucidità e continuità di rendimento, incappando a più riprese in amnesie ed errori gravi. Oltretutto, i difensori del Parma non sono nemmeno aiutati dal centrocampo. Centrocampo che non è composto da veri e propri interditori, in quanto Lodi è un regista non all’altezza della situazione e tutt’altro che abile in fase difensiva, mentre i due interni si inseriscono bene ma non sono disciplinati sotto l’aspetto tattico e sfiorano soltanto la fase di recupero palla.
Giocatore chiave: Cristian Rodríguez.
L’esterno d’attacco ex Atletico Madrid, classe ’85, garantisce esperienza, abilità nel dribbling, rapidità di pensiero e d’azione, specie quando in forma, e qualità tecniche. Non sarà un fenomeno, ma ha le caratteristiche adatte per assumere il ruolo di leader di questo Parma.