Simone Basilico è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, ed è una delle prime firme del sito, specializzato nel settore giovanile rossonero.
Prendete uno specchio e metteteci davanti tutto l’AC Milan. In terza fila Berlusconi (su una sedia, ndr), con alla sua destra il vecchio amministratore delegato e sulla sinistra la bionda figlia in rampa di lancio; poco più avanti, in piedi, ecco Filippo Inzaghi; infine, seduti per terra, tutti i 26 giocatori che fanno parte di questa rosa: “Ma siamo più belli o più bravi?”.
Erano di questo tenore le voci di corridoio che circolavano fra società, giocatori e staff tecnico dopo le ultime partite del 2014: la convincente vittoria contro il Napoli, l’ottimo pareggio di Roma contro la seconda del campionato, la scoppola rifilata al Real Madrid in terra araba. Sicuramente qualcuno si è montato la testa: eravamo e siamo una squadra scarsa e da tale dobbiamo riprendere a giocare. Lo sa bene Pippo Inzaghi, che forse ha passato troppo tempo delle ultime vacanze invernali davanti allo specchio, proprio come Narciso, l’eroe della mitologia greca narrato da Ovidio: giovane dotato di straordinaria bellezza, sarebbe vissuto fino a quando non si sarebbe visto in volto. E appena vide il suo riflesso in uno specchio d’acqua, si innamorò del suo ritratto e si trafisse disperato con una spada.
Il presidente si metta il cuore in pace: questa rosa non può giocare il calcio spumeggiante di una volta, bisogna tornare a giocare da squadra scarsa e umile. Da provinciale, insomma. Mettendo in soffitta gli specchi di Milanello e con un’unica certezza: la Coppa Italia rappresenta l’ultima spiaggia dell’ennesima stagione fallimentare. Buona fortuna, Pippo. Te ne servirà molta stasera.
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