Questa sera, alle 20.45, il Milan fa tappa all’Olimpico di Roma per affrontare la Lazio di Stefano Pioli. I biancocelesti sono una squadra compatta e in salute: pur avendo perso l’ultima gara di campionato, stanno disputando una buona stagione e, al momento, con trentuno punti, caratterizzati da nove vittorie, quattro pareggi e cinque sconfitte, occupano la quinta posizione della classifica, a meno due dal Napoli, a oggi terzo. Insomma, nonostante abbia molti infortunati, Lulic, Gonzalez e Felipe Anderson in primis, la Lazio va forte ed è un avversario a dir poco temibile.
Punto di forza: solidità a centrocampo e sulle fasce.
La Lazio scende in campo con un 4-3-3 mirato ad assicurare intensità, aggressività, densità nella zona nevralgica del terreno di gioco, predominio sulle fasce, inserimenti e imprevedibilità. Gli esterni d’attacco, che dovrebbero essere Candreva e Mauri, sanno alternare al meglio entrambe le fasi, garantendo qualità, quantità, dribbling, corsa, incursioni nell’area avversaria e ripiegamenti. Bene anche a centrocampo, dove Ledesma può mettere in circolo senso del gioco e abilità nell’impostazione, in quanto coperto dai due incontristi, Onazi e Parolo, capaci di interdire, recuperare palloni, inserirsi con cognizione di causa e fornire grinta e dinamismo, in modo tale da proteggere al meglio la retroguardia e fare in modo che la Lazio presenti un assetto tattico equilibrato ed efficace.
Punto debole: la coppia centrale; la fascia sinistra.
E’ la retroguardia il tallone d’Achille della Lazio. Mancando la coppia centrale titolare, Pioli è costretto ad affidarsi al tandem composto Radu-Cana. Un tandem, quest’ultimo, che potrebbe non funzionare. Radu e Cana, infatti, non sono due difensori centrali di ruolo. Ecco allora che, se tenuti in apprensione con continuità, potrebbero commettere errori e concedere occasioni. Certo, affinché ciò non accada, i due centrali biancocelesti verranno ben coperti dal centrocampo. Tuttavia, sul lungo andare, potrebbero incappare in svarioni caratterizzati da un affiatamento non perfetto e da problemi riguardanti il senso del gioco e della posizione. Problemi che potrebbero essere presenti anche sulla fascia sinistra, dove Cavanda spinge con continuità, ma è impreciso nei momenti decisivi, mentre evidenzia grossi limiti in fase difensiva, tanto da andare in difficoltà quando puntato con decisione e da lasciare spesso sguarnita la corsia di competenza.
Giocatore chiave: Marco Parolo.
L’incontrista originario di Gallarate è un mediano completo, in possesso di dinamismo, forza fisica, aggressività, senso del gioco e della posizione, abilità in fase di rottura, personalità, propensione all’inserimento e alla conclusione dalla distanza. La sua presenza, in mezzo al terreno di gioco, potrebbe essere fondamentale ai fini del risultato. La sua prestazione potrebbe decidere la gara. Ago della bilancia.