“Credo che l’anno scorso mi ha aiutato tanto, ho capito molte cose. Ho giocato pochissimo nel Paris St. Germain e partendo da questo presupposto sono cresciuto molto, ancora di più“. E’ un Jeremy Menez riflessivo, quanto determinato, quello che si confida oggi sulle pagine del Corriere dello Sport in una lunga intervista ricca di buoni propositi per il 2015. “Questo periodo – spiega il francese – mi ha ridato la voglia di rifare bene, di piacere sul campo”.
E ancora: “Posso essere un attaccante, un centravanti classico. Come è accaduto al Psg oppure quando ero più giovane. Sono sempre stato convinto delle mie capacità. Così ho avuto ragione. Oltre ai gol mi sembra di fare molto bene anche tatticamente perchè occupo una grossa porzione di campo. Non mi aspettavo di segnare otto gol, ma anche se avevo dichiarato che il mio primo obiettivo quest’anno era andare in doppia cifra, superando le 10 reti“. Sui colleghi in rossonero: “Ho la fortuna di dialogare con giocatori di pallone, sanno cosa fare. Ho una bella squadra dietro di me e io ho la possibilità di concentrarmi sul mio ruolo. Con Ibra al Psg davanti ero un po’ diverso perchè ero un po’ più decentrato, adesso gioco più da centrale“. Quindi sul gol a Parma di tacco: “Ho fatto semplicemente quello che avevo in testa, non so se lo potrò rifare. Mi piacerebbe molto… E’ stato un gol bello ma soprattutto importante per la partita”.
Sul suo passato, recente e non: “Quando sono arrivato alla Roma avevo vent’anni ed ero diverso… Nel Psg giocavo sempre poi è arrivato un allenatore (Blanc, ndr) che non credeva più in me. Ma io voglio essere sempre protagonista fino alla fine, fino alla mia ultima partita. Blanc mi vedeva tutti i giorni e ha deciso come meglio ha creduto… E’ stato giusto così. Per la Nazionale ha fatto bene Deschamps a non chiamarmi. Ma lui continua a seguirmi, tocca a me convincerlo definitivamente“. Poi sulla stagione rossonera: “Sto lavorando duro, sono venuto qua per fare in modo che il Milan torni nuovamente ai vertici del calcio internazionale. Tutti mi cercano? Provo in ogni azione a fare meglio per la squadra”.
Sugli obiettivi del Milan: “Dobbiamo assolutamente migliorare il nostro rendimento in alcune partite. Si tratta di piccoli dettagli ma non possiamo non vincere contro Empoli, Cesena e Palermo. Qualcosa c’è che non va, dobbiamo avere un passo in più che fa la differenza”. A random sui ricordi a Roma (“Mi ha fatto un certo effetto tornare“), su Francesco Totti (“E’ un esempio, è grande giocatore come pochi visti nella mia carriera”), su Ibrahimovic alla Roma (“Roma è una bella città, se lui dovesse andarci sarebbe una gran cosa per i romanisti. Lui e Totti sono ottime persone e andrebbero sicuramente d’accordo“) e su Filippo Inzaghi (“Mi ispiro sicuramente a lui per questo cambiamento. Penso di essere arrivato al Milan al momento giusto“). Chiosa sulle ragazzate: “Non ho fatto nulla di male, ma in molti, in troppi se li ricordano ancora. Qui in Italia no, nessuno mi rinfaccia nulla. Merci”.