Diego Lopez scaccia guai. Arrivato in estate, il portiere spagnolo si è già dimostrato un pilastro del nuovo Milan di Inzaghi. Lo spagnolo ex Real Madrid si è raccontato a Tuttosport affrontando una numerosissima serie di tematiche, attuali e non solo. Queste tutte le sue risposte rossonere.
Perché il Milan? “I motivi sono svariati: essere in tanti a Madrid non era facile da gestire. Finché eravamo Casillas ed io le cose potevano andare, ma quando il Real ha acquistato Navas ho capito che la situazione poteva peggiorare. Qui grazie ad Ancelotti? Ho parlato con l’allenatore e anche con il preparatore dei portieri Villiam Vecchi, mi hanno aiutato a prendere la decisione parlandomi benissimo del Milan e della sua storia. Per me è stata un’importante opportunità da cogliere. Vecchi mi ha raccontato che già nel 2005 il Milan voleva prendermi, lui mi aveva visionato in diversi dvd. Serie A? Gli stadi vuoti sono l’unica cosa che non mi piace del calcio italiano, in Spagna, Inghilterra e Germania la cornice di pubblico è più bella. Per il resto adoro tutto del vostro paese. A Milano mi trovo benissimo, è un’esperienza di vita importante. Ho trovato una società organizzatissima e un ambiente ideale a Milanello. Ho un ottimo rapporto con Abbiati e Agazzi, due ragazzi straordinari che mi hanno aiutato a inserirmi“.
Sul momento della squadra: “Nelle ultime tre partite abbiamo subito solo un gol a Genova. Dobbiamo migliorare molto, ma la fase difensiva richiede un lavoro importante di tutta la squadra. Contro il Napoli abbiamo concesso qualche occasione, ma ci sono state cose positive da confermare. Sabato sarà una partita spettacolare. Per noi sarà una grande opportunità per continuare il percorso di crescita. Dopo aver battuto il Napoli, dovremo andare all’Olimpico per cercare i tre punti. Non è semplice, ma ci proveremo anche se affrontiamo una squadra che lotterà per lo scudetto fino alla fine con la Juventus. Totti? Lui è una grande stella del calcio italiano, ma la Roma non è solo Totti: ci sono tanti campioni in attacco, sarà difficile arginarli“.
Su Inzaghi: “Pippo come Ancelotti? È difficile e prematuro compararli. Ancelotti allena da 20 anni, ha vinto tanto in giro per l’Europa, Inzaghi ha appena iniziato. E poi è differente allenare questo Real Madrid e il Milan“.
Sul terzo posto: “Io ci credo, ma sarà dura: ci sono moltissime squadre che ambiscono alla Champions. Il Napoli resta forse la rivale più accreditata, ma Inter e Fiorentina stanno risalendo, le genovesi e la Lazio stanno giocando molto bene“.
Sul connazionale Torres: “Lo vedo tranquillo. Ultimamente non sta giocando, ma si allena bene, è forte mentalmente e ha esperienza. Sono sicuro che ci darà una grossa mano“.
Infine, su Perin: “Ha tecnica, piedi buoni, ben messo fisicamente e rapido. E’ il dopo Buffon in Italia. Se lo consiglio al Milan per il futuro? C’è tempo, ne riparliamo fra 4-5 anni“.