Oggi, 16 dicembre 2014, in occasione del 115esimo compleanno del Milan, Adriano Galliani è stato protagonista di una edizione speciale di “Terza Pagina”, programma in onda su Milan Channel, canale tematico ufficiale rossonero. Queste tutte le sue dichiarazioni.
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– In chiusura, gli auguri di Galliani: “Auguro a tutti i tifosi rossoneri un Buon Natale, speriamo che il 2015 sia un grande anno per il Milan“.
– Su Inzaghi: “Pippo è fantastico, è l’esempio che con la forza di volontà e la determinazione si può ottenere qualunque cosa. E’ diventato un giocatore stellare grazie alla sua applicazione, alla sua voglia e intelligenza. Credo che farà bene l’allenatore perché lavora giorno e notte e studia tutti gli avversari nei dettagli, ha una conoscenza incredibile. Ha segnato tanti gol perché sapeva i punti deboli dei suoi avversari: Ronaldo il Fenomeno era il contrario di Pippo, così come Ronadinho, mi chiedo spesso cosa avrebbero potuto fare se avessero avuto l’applicazione di Inzaghi. Pippo si è ripreso alla grande anche dagli infortuni e per questo credo che grazie a questa determinazione farà bene anche l’allenatore. L’Alberello di Natale visto con il Napoli è il prodotto di settimane di lavoro, era convinto che con le due mezze punte strette loro avrebbero avuto più problemi“.
– Il Milan di Berlusconi: “Credo ci siano tre grandi momenti del Milan di Berlusconi: la vittoria della squadra di Sacchi delle due Coppe dei Campioni consecutive, impresa che non è più riuscita a nessuno, poi il grande periodo di Capello con tre finale di Coppa dei Campioni e poi le stagioni con Ancelotti in panchina, con il quale abbiamo vinto la Champions League nel 2003 e nel 2007. E’ qualcosa di incredibile, questi tre allenatori ci hanno portati tutti in vetta al mondo”.
– Su Gattuso: “L’unica volta che voleva andare via per davvero è stata dopo Istanbul. Credo sia stato il giocatore che ha sofferto di più per quella sconfitta“.
– Milan-Manchester United, maggio 2007. La partita perfetta. “Era un Milan gigantesco, che ha affrontato un grande United. Anche all’andata era stata una grande sfida, poi il ritorno è stata una delle emozioni più grandi degli ultimi anni“.
– Sulla finale di Istanbul: “Mi dispiace molto per Hernan Crespo, che in quella stagione di Champions face cose straordinarie, non solo la doppietta in finale ma anche i gol con il Manchester United negli ottavi. Non è vero poi che quella sera abbiamo esultato negli spogliatoi all’intervallo. Dopo quei sei minuti noi abbiamo ripreso a giocare bene, abbiamo sfiorato di vincere nel finale con Sheva, ma Dudek parò con il polso in modo incredibile. Credo che abbiamo giocato meglio nel 2005 che nel 2007“.
– Su Sacchi e Ancelotti: “Senza nulla togliere a Capello, a Sacchi ed Ancelotti il Milan è entrato e rimasto nel cuore. Li sento in continuazione, il marchio Milan per loro è indelebile. Ancelotti arriva al Milan perché lo vuole fortissimamente Sacchi: siamo nel 1977, Sacchi lo pretende anche se il nostro medico, il dottor Monti, ci dice che il suo ginocchio aveva il 20% di invalidità. La Roma lo molla per questo motivo, ma Arrigo è stato bravissimo ed è riuscito a convincere Berlusconi. Gli disse: ‘Presidente, mi preoccupando quelli che hanno il 20% di invalidità nella testa… E le assicuro che con Ancelotti vinceremo lo scudetto’. Così ottengo più o meno il via libera, vado a Roma e concludo l’affare in poco tempo e di nascosto. Le visite vanno bene e facciamo tutto, era l’ultimo giorno di mercato e grazie all’aereo privato del presidente riuscimmo a depositare il contratto appena prima della chiusura alle 19. Ancelotti giocatore è stato super, da allenatore ha portato il Milan al primo posto nel ranking europeo“.
– Inzaghi come Ancelotti? “Credo e spero di sì. Sono persone diverse ma, con approcci diversi, può ottenere grandi risultati. Da giocatori hanno fatto tutto e vinto tutto, Pippo come allenatore ha iniziato nella maniera giusta e gli auguro possa fare una grande carriera come quella di Ancelotti“.
– Su Ancelotti: “Innanzitutto in bocca al lupo per il Mondiale per Club: oggi avrà la semifinale e sabato sera, in contemporanea con Roma-Milan, si giocherà la finale. Carlo è abbonato alle vittorie, anche quando arrivò da noi lo chiamavano un perdente di successo dopo due secondi posti con la Juve, e invece… Nel 2001-2002 andammo a giocare a Torino e perdemmo, in quella gara Inzaghi, con la sua impeccabile precisione sui calci di rigore (ride), spizza la traversa e sbaglia. In panchina c’era Terim. Allora avevo sentito Carlo per caso e mi disse che stava firmando per il Parma: il contratto era pronto. Dopo Torino sentì Berlusconi e decidemmo di cambiare: lo chiamai e mi disse che avrebbe dovuto firmare il giorno dopo alle 11. Partì insieme a Braida alla mattina presto e, accolti da una merenda non male a base di culatello, salame di felino, lambrusco e pane e riusciamo a prenderlo. Aveva dato la parola al Parma, ma al Milan non si può dire di no. Da lì inizio tutto lo splendore dell’era Ancelotti a Milan“.
– Sull’acquisto di Rivaldo: “Avevo provato a prenderlo già nell’estate del 2000 ma non ci eravamo riusciti. Ero anche stato a Barcellona con il suo agente. La storia di Rivaldo nasce nell’estate del 2002, io ero a Ibiza e incontrai Florentino Perez che a colazione mi disse che il Barcellona stava per lasciarlo partire. Chiamai subito il presidente Berlusconi, allora presidente del Consiglio, per comunicargli la notizia e lui mi disse di fare di tutto per prendere Rivaldo. Nel caso sarebbe anche intervenuto lui in prima persona per comprarlo“.
– Su Kakà: “E’ un giocatore stratosferico, ci ha regalato emozioni fantastiche. Vince meritatamente il Pallone d’Oro nel 2007 dopo aver vinto la Champions League ad Atene“.
– Sulla Supercoppa con il Porto nel 2003: “Ricordo perfettamente quella serata, era appena arrivato Kakà. Eravamo stati fino a domenica a Montecarlo perché poi il lunedì giocavamo ad Ancona la prima giornata di Serie A, quando scoprimmo il talento di Ricky. Lo saluto sempre con grande affetto, sta per iniziare la sua avventura ad Orlando. Ricordo la telefonata di Ancelotti dopo il primo allenamento di Kakà per dirmi che era un fenomeno, una cosa del genere non l’ha mai fatta per nessuno“.
– Sul Milan 2002-2003: “Un gruppo fantastico, che ci ha portato alla meravigliosa finale di Manchester. Davvero una grande squadra. La finale di Manchester? Vincere una coppa con Maldini capitano 50 anni dopo suo padre in Inghilterra è davvero qualcosa di meraviglioso. Qualcosa di unico e incredibile“.
– La storia del calcio secondo Galliani: “Abbiamo avuto la fortuna di assistere al più bel calcio che sia mai esistito. Il primo Real Madrid, quello strepitoso della fine degli anni ’50, l’Ajax degli anni ’70, il Milan dopo la fine degli anni ’80 e il Barcellona di Guardiola sono le quattro squadre che per me hanno fatto la storia del calcio“.
– Sugli addii al Milan e Weah: “E’ dura andare via da qui, è dura… Anche in questi i tifosi sono stati fortunati, questo è stato il primo canale tematico in Italia e i tifosi hanno potuto vedere tutto quello che succedeva a Milanello. Il grande George Weah, uno degli 8 palloni d’Oro del Milan, è stato un giocatore straordinario. Di lui mi ricorderò sempre, al di là del cost-to-cost con il Verona, due gol quasi fotocopia a Roma, con Roma e Lazio: cose indimenticabili“.
– Sul presidente Silvio Berlusconi: “E’ un grande. E’ fantastico in tutte le cose che fa nella vita. Se abbiamo potuto vivere questi 28 anni meravigliosi è solo merito suo. Devo dire che anche nei momenti difficili, la stragrande maggioranza della gente per strada lo ringrazia per le gioie che ci ha regalato in passato“.
– Milan Channel e Milan: “Milan Channel è la casa di tutti: vostra, nostra e dei tifosi. E’ la casa di tutti quelli che hanno il Milan nel cuore. Sono stati 115 anni di storia fantastica, incredibile. Anche Milan Channel oggi compie 15 anni, essendo nata nell’anno del nostro centenario. Io che sono un tifoso, vorrei ricordare che domani avremmo un altro anniversario: 17 dicembre 1989, vittoria della Coppa Intercontinentale con il Nacional Medellin grazie al gol di Evani, con mia fuga fino a metà campo: sono passati 25 anni fa. Il calcio è fatto di vittorie e sconfitte, noi volevamo fortemente questo canale, nonostante sia nato dopo aver perso la Coppa Uefa. Vorrei ricordare una persona che non c’è più come Rodolfo Hecht, allora socio di Mediapartner con cui collaborammo per far nascere Milan Channel: senza di lui non sarebbe stato possibile. Nato a Roma e tifosissimo del Milan, ha avuto una vita piena di successi. Con me è stata la persone che più si è occupata della gestazione fino alla nascita di Milan Channel: lo ricordo con tanto affetto, a tutti coloro lo hanno conosciuto. Milan Channel ha condotto gli ultimi 15 anni rossoneri in maniera veramente meravigliosa“.