Il Milan perde 1-0 contro il Genoa a Marassi e si lascia sfuggire la grande occasione di scavalcare proprio i rossoblu e issarsi al terzo posto in classifica. Prima sconfitta esterna della stagione, nella prima gara di quel mini-ciclo di ferro (le prossime saranno Napoli e Roma) che condurrà i rossoneri a Natale.
Il gol partita l’ha siglato Antonelli, ex di turno, che sugli sviluppi di un calcio d’angolo ha anticipato Bonera e bucato Diego Lopez. Ancora una volta la difesa milanista prende gol su palla inattiva, il problema degli angoli a sfavore si trascina dalle parti di Milanello ormai da un decennio e nessun allenatore sembra aver l’antidoto giusto. Inzaghi ha confermato il 4-3-3, con in mezzo il ritorno dal primo minuto di Montolivo (buona la gara del capitano) insieme a De Jong e Bonaventura, il migliore in campo per distacco. Confermato anche il tridente in attacco con El Shaarawy, Menez e Honda. Paradossalmente nel primo tempo, seppur in maniera molto disordinata e subendo le ripartenze genoane, il Milan è stato più pericoloso che nella ripresa in cui ha avuto il possesso del pallone, ha rischiato pochissimo ma dalle parti di Perin si è fatto vedere raramente. La squadra dipende troppo dalla prestazione di Menez, se il francese gira, aumenta la velocità e riescono giocate importanti, se il numero 7 è avulso, molle e poco aggressivo come oggi, la manovra ne risente e la lettura delle azioni diventa molto più facile per gli avversari. Esiste inoltre un problema El Shaarawy che non riesce praticamente mai ad andare al tiro e a rendersi pericoloso. Il cecchino quasi infallibile di due anni fa sembra lontano anni luce dal Faraone di adesso.
E’ una sconfitta che fa male perché le prestazioni nell’ultimo mese erano state in crescendo, inoltre, a parte la difesa, la formazione schierata oggi da Inzaghi, modulo e uomini, è in teoria quella titolare, senza punti di riferimento in avanti e con le mezz’ali che si inseriscono. Nella parte finale Super Pippo ha inserito due attaccanti, Pazzini e Niang, lasciando in panchina Torres. Inutile far finta di niente, lo spagnolo è un caso, difficile da risolvere a questo punto. Nonostante Menez sia considerato un vero nueve, mancano le reti dei centravanti. A gennaio continua a farsi strada la voce del ritorno di Matri che oggi ha fatto a sportellate con Mexes e Rami, ha giocato di sponda ma non ha inciso a livello di conclusioni. E per modo di giocare potrebbe essere una copia del Pazzo e dello stesso Niño. Il numero 9, anche quando non gioca, resta il più discusso. Destino di chi dovrebbe essere decisivo e trascinatore e in questo momento è solo una riserva.