Oggi pomeriggio, alle ore 15.00, il Milan ospiterà l’Udinese. I friulani sono una squadra ostica e grintosa e, dal momento che non vincono da quattro turni consecutivi, verranno a San Siro con rabbia, motivazioni e determinazione. Gli uomini di Stramaccioni, che erano stati protagonisti di un buon avvio di stagione, occupano il settimo posto della classifica, a pari punti con il Milan, con uno score di cinque successi, tre pareggi e quattro sconfitte e con quindici gol segnati e quindici subiti.
Punto di forza: rombo di centrocampo; coppia centrale.
E’ a centrocampo che l’Udinese può metterci in seria difficoltà. Il rombo messo a punto da Stramaccioni consente ai friulani di abbinare quantità e dinamismo, di interdire con regolarità e di ripartire in maniera piuttosto veloce e incisiva. Gli interni, che dovrebbero essere Pinzi e Guilherme (ma attenzione alla sorpresa Badu), sono infatti in grado di recuperare un buon numero di palloni, di interdire in maniera regolare, di presidiare piuttosto bene la zona di competenza, proteggendo di conseguenza la retroguardia e i terzini, e di effettuare, in occasione delle ripartenze, interessanti inserimenti. Inserimenti che verranno spesso messi in scena anche dal trequartista, Panagiotis Koné, che, tuttavia, contribuirà anche alla fase di non possesso e ripiegherà. Bene anche il vertice basso del rombo, Allan, che è solito rimanere bloccato, badare in prevalenza alla fase difensiva e fare da schermo davanti alla difesa. A un buon centrocampo, che assicura intensità e interdizione e che avvia un buon numero di azioni di rimessa, si aggiunge una coppia centrale affidabile, composta da Danilo ed Heurtaux, giocatori dotati di forza fisica, stacco di testa, senso dell’anticipo e della posizione e buona rapidità.
Punto debole: difensori laterali.
Sulle fasce, Stramaccioni è costretto a fare i conti con le assenze di Gabriel Silva, ancora fermo ai box, e di Silvan Widmer, che dovrebbe partire dalla panchina e che non è in perfette condizioni fisiche. Ecco allora che, sulle corsie laterali, dovrebbero agire Ivan Piris e Maurizio Domizzi. Il primo spinge bene e si propone in avanti con continuità, riuscendo talvolta a saltare l’uomo e a proporre cross precisi, ma fatica molto in fase di copertura, pecca in fisicità e a volte lascia scoperta la corsia di competenza. Sulla fascia sinistra, Domizzi, difensore centrale di professione, può fare valere la prestanza atletica, il senso del gioco e della posizione e l’esperienza, ma, contro esterni rapidi ed esplosivi, se puntato, può incontrare difficoltà ed essere superato con estrema facilità. Insomma, specie in fase difensiva, i terzini dell’Udinese sono deboli e vulnerabili. Certo, verranno protetti dagli interni, ma, sul lungo andare, potrebbero crollare. Honda ed El Shaarawy, se fossero in forma e sul pezzo, potrebbero sfondare e dettare legge. Provare per credere.
Giocatore chiave: Antonio Di Natale.
Non ci sono dubbi: è Di Natale il friulano più pericoloso. Autore di undici reti in dodici presenze complessive stagionali, il centravanti napoletano non ha smarrito il senso del gol e lo smalto dei tempi migliori: con i suoi rapidi movimenti, il suo fisico compatto e le sue grandi qualità tecniche, può mettere in apprensione l’intera difesa rossonera. E’ ancora capace di segnare in qualsiasi maniera e da qualsiasi posizione. Guai a concedergli spazi e occasioni. Spina nel fianco. Intramontabile.