Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Un Milan meno scoppiettante e meno spettacolare rispetto a quello che sabato aveva distrutto il Palermo, batte 2-0 i bielorussi del Bate Borisov e rimane in testa insieme al Barcellona nel girone H di Champions League. L’avversario è poca cosa sia tecnicamente che tatticamente ed il Milan anche non essendo trascendentale, riesce a sbarazzarsene facilmente con un gol per tempo. Allegri, che deve rinunciare a Seedorf e Thiago Silva, concede un’altra chance a Taiwo sulla sinistra e ripropone il centrocampo che così bene aveva fatto contro i siciliani. In attacco rientra Boateng dietro le punte mentre Cassano inizialmente viene preferito a Robinho.
Il Milan è troppo forte sia fisicamente che tecnicamente per i modesti bielorussi in maglia gialla e l’inizio è a fortissime tinte rossonere. Ibrahimovic sfiiora la magia dai trenta metri ma non trova la porta per pochissimo, Aquilani coglie il palo e va vicinissimo al gol con una stupenda conclusione al volo, ancora Ibra sfrutta un gran passaggio di Cassano e sfiora il vantaggio. Gran mole di gioco, tante occasioni, ma ancora 0-0. Il Milan si spegne un pò, conscio forse del fatto che il risaultato si potesse sbloccare da un momento all’altro e verso la metà del primo tempo sono più gli sbadigli delle giocate. Alla mezz’ora un errore incredibile di Van Bommel regala un’occasionissima al Bate e tiene col fiato sospeso tutti i tifosi. Abbiati si riscatta alla grande e compie un autentico miracolo su Bressan salvando un risultato che in caso contrario avrebbe avuto dell’incredibile. Ma, come spesso accade nel calcio per via di una legge non scritta ma inesorabile, ad un gol mancato segue un gol subito. Ibrahimovic decide che è arrivato il momento di sbloccare il risultato e dopo l’ennesimo inserimento di Aquilani, grande prova ancora per l’ex Juve e Roma, il cui tiro viene ribattuto, appena dentro l’area di rigore batte di destro il portiere avversario. Risultato sbloccato e per il primo tempo va bene così.
Ad inizio ripresa il Milan sembra essere rimasto negli spogliatoi ed il Bate si rende pericoloso un paio di volte ancora, ma non fa male soprattutto perchè Abbiati fa un’altra grande parata e suona la sveglia a tutti i suoi compagni. In effetti da quel momento in poi la partita si incalana sui binari giusti ed il Diavolo la controlla agevolmente, cercando di pungere ancora di tanto in tanto. Abate continua a spingere a suo modo sulla fascia destra, confermando la sua crescita esponenziale degli ultimi tempi. Aquilani e Nocerino replicano la grande prova offerta sabato in campionato e confermano che pian piano stanno entrando negli schemi di questo Milan. In avanti Cassano non brilla come gli ultimi tempi e Allegri decide di farlo rifiatare sostituendolo con Robinho. Boateng corre tanto ed è un pò impreciso, ma quello che fa al 70′ è un capolavoro. Lancio di Aquilani, il Principe controlla un gran pallone e poi fa partire un gran tiro che rischia di far cadere la porta, invece si stampa sulla traversa e cade al di là della linea. 2-0, il Boa zittisce tutti e fa impazzire San Siro. Da lì in poi è pura accademia, con il gradito rientro in campo di Mexes, che debutta con la maglia del Milan entrando al posto di Nesta, dopo un lungo stop di oltre sei mesi.
Il Milan tira 24 volte in porta e fa due soli gol, ma bastano e avanzano per salire a sette punti e mettere una seria ipoteca sulla qualificazione. Vincere aiuta a vincere e questo Milan continua a crescere e a fare risultato. Se il brutto momento è ormai alle spalle è ancora troppo presto per dirlo, bisognerà attendere esami un pò più ardui. Ora rituffiamoci nel campionato, dove le prossime tre sfide in dieci giorni ci diranno se guarigione ci sarà stata. Cominciando da domenica contro il Lecce, dove il Diavolo non vince da undici anni.