La prima partita a S.Siro giocata alle 12.30 non porta di certo fortuna a un Milan poco convincente. Lo svantaggio subito è rocambolesco ma il volto del match non cambia né prima, né dopo il goal subito. Il Milan c’è, ma a volte è troppo lezioso, altre volte sfortunato, altre volte ancora impreciso e poi, per concludere, nervoso, così nervoso da finire con i nervi a fior di pelle in 10. Quando il tuo leader maximo si fa espellere piove sul bagnato, ma una grande squadra trova sempre il modo per uscire dalle situazioni difficili. E dopo l’espulsione arriva il pari e una quantità non ben precisata di altre palle goal.
Vuoi vedere che l’arbitro (visto che Allegri è restio a farlo) ha voluto concedere 2 turni di riposo allo svedesone? Un Ibra così poco incisivo, stanco e arrabbiato non serve a questa squadra che ha una rosa ampia, in grado di sopperire alla sua assenza. Nessuno, per la verità, là davanti è stato brillante, se non quel Cassano forse troppo facilmente relegato in panchina e bollato ormai come riserva, di lusso sì, ma pur sempre riserva.
Per quanto riguarda la classifica, è vero, abbiamo perso un buon matchball, andare a +7 sarebbe stato alquanto rassicurante, ma il + 5 sull’Inter rimane ancora intatto e di partite ne mancano sempre meno. Chi insegue deve sempre vincere, chi sta davanti può permettersi di guardare i risultati altrui e fare i propri conti. Regalare anche solo un punto all’Inter sarebbe stato un errore, non guadagnarne 2 (anche se contro l’ultima in classifica) è un peccato veniale.
Guardiamo alle prossime due partite, che saranno sì senza Ibra, ma con un Cassano in buono spolvero e senza più scuse: o vinci o pregiudichi il cammino verso il trionfo. E il Milan questo scudetto non ha intenzione di lasciarselo sfuggire.