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Lo avevamo detto tramite l’editoriale pubblicato sulle pagine del nostro sito questa mattina: l’arrivo di Roberto Mancini all’Inter, dopo l’esonero di Walter Mazzarri, porterà un’aria nuova in casa dei cugini, un entusiasmo che già, in queste prime ore, si è manifestato tramite l’affetto che i tifosi nerazzurri hanno mostrato verso il loro nuovo allenatore. Gioia e voglia di ripartire che, senza ombra di dubbio, cambierà le carte in tavola nel prossimo derby, per lo meno per quanto riguarda il calore dei tifosi interisti sugli spalti. I fischi che avevano caratterizzato gli ultimi mesi della gestione Mazzarri, infatti, saranno sicuramente sostituiti da cori a sostegno del nuovo tecnico e della squadra.

Un entusiasmo che si è misurato anche nelle parole di Roberto Mancini che, questa mattina, ha tenuto la sua prima conferenza stampa da tecnico nerazzurro. “Entusiasmo”; “Riportare la gente a San Siro a tifare Inter”; “Costruire un progetto che negli anni possa far tornare questa squadra a vincere”; “Lavorare giorno dopo giorno per raggiungere gli obiettivi”: le prime parole della nuova vita nerazzurra del Mancio ricordano molto quello che Pippo Inzaghi disse ai giornalisti a luglio, da neo tecnico rossonero. Un leitmotiv costante che punta a quello che deve essere un processo di ricongiungimento tra i tifosi e le due squadre di Milano, un tempo vincenti, ora in una fase ormai pluriennale di crisi e difficoltà.

Proprio quell’entusiasmo, quindi, a cui la società rossonera puntava dopo aver scelto Inzaghi. Una figura così tanto venerata dai milanisti che non poteva non stuzzicare e rimembrare l’affetto di tutti. Effetti che a San Siro e nello spogliatoio del Diavolo si videro subito con spalti gremiti e tifosi tutti dalla parte della squadra. Ora, la partita casalinga contro il Palermo né è un esempio, quella magia sembra già essere svanita e San Siro è tornato ad essere un teatro un po’ sbiadito. Riuscirà Mancini laddove Inzaghi per ora sembra aver fallito? D’altronde, oltre che dai risultati modesti, Mazzarri è stato condannato e giustiziato dai suoi tifosi che non lo hanno mai amato e, i quattro milioni di euro a stagione che Erick Thohir sarà costretto a sborsare per pagare un altro allenatore, devono essere giustificati in qualche modo.

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