Nuovo, prestigioso appuntamento per il nostro spazio che si arricchisce dell’estemporanea presenza telefonica del milanista dei milanisti, il cronista tra i cronisti, Tiziano Crudeli! Potete inviare le vostre domande a Tiziano alla nostra mail q.e.i.m@live.it.
Buongiorno Tiziano. Arrivo puntuale come il caffè di metà mattinata. Ci son diversi punti che vorrei discutere con lei oggi. Partirei come di consueto da un piccolo ma dettagliato panorama della situazione generale della squadra. Infortuni, rientri importanti, condizioni fisiche e psicologiche…
Buongiorno signorina. Le rispondo subito, ne stavo giusto parlando con dei colleghi. Punto primo: penso che questi turni di riposo, sia in champions che in campionato siano serviti a una squadra che è apparsa prima di tutto debilitata dai troppi infortuni e da una condizione di stress psicologico che ( che lo si voglia o meno ammettere) ha agito da freno a mano tirato in un momento in cui altre formazioni viaggiavano su di una ferrari in discesa. “I pazienti” stanno man mano lasciando la tanto amata infermeria, in vista ci sono dei rientri importanti. Lo stesso Pato ha lavorato in palestra. Si romperà anche spesso, ma guarisce con una semplicità caratteristica solo dei ventenni e questo non è da sottovalutare. Anche perchè si è polemizzato fin troppo sul giovine. Non segna più, è tornato a segnare; non ha più fantasia ed ecco che scatta agile verso la porta avversaria; si rompe spesso, ma quel che conta è che alla fine con altrettanta semplicità torna in campo e lo fa per vincere. Come tutti i fuori classe ha il suo tallone d’ Achille ma non va messo in croce per questo. Ora rientreranno i titolari, Ibra ha chiarito i suoi ” mal di pancia” con Allegri ed è tornato ad allenarsi e la dirigenza di Via Turati si sta guardando intorno por rinforzare una rosa che di fatto risulta troppo debole per affrontare una stagione particolarmente impegnativa che vede le grandi ex tornare sulla cresta dell’ onda. E’ necessario procedere per obiettivi, svecchiare il centrocampo e portare a Milano una punta di peso e un valido, ma che dico, speciale trequartista.
Cosa ha sbagliato la squadra e cosa ha sbagliato Allegri nelle partite precedenti? Prendiamo come esempio plateale il match a Torino.
La partita disputata contro la Juventus porta i meriti a loro, prima che i demeriti a noi. Stanno bene, sfido chiunque a dire il contrario. E non solo, sono spinti e accesi da quella fame di vincere, di riafferamrsi di nuovo sul panorama del calcio italiano in quanto Juve. Non dimentichiamo che è stata per anni la nostra diretta concorrente, la vera “lotta” per le coppe era con lei. E’ stato dopo che l’ Inter è tornato con tutta la sua furia sulla scena. La squadra di Torino viene da un periodo che non augurerei a nessun tifoso. Serie B, sbeffeggiamenti e presenze piuttosto pallide in A, lottando per la Uefa. E’ chiaro che adesso abbiamo a che fare con una voglia estrema di rivincita oltre che con una grande formazione. E quella partita lo ha messo davanti agli occhi di tutti. Noi, da parte nostra, abbiamo forse giocato e impostato la peggiore partita che potessimo inventare. Non c’ era concretezza, stabilità, nessun fantasista ha saputo brillare. Spenti, inefficaci, in balia di undici furie. Abbiamo saputo contenere i danni fino a pochi minuti prima del fischio finale ma poi siamo crollati e ce lo siamo meritati. Dunque, questo è passato. E’ importante saper passre oltre in questi casi, per evitare di sedimentare i pensieri negativi su una partita andata mnale. Ritengo che Mr. Allegri abbia saputo prendere il peggio di questa partita e lavorato attentamente sui suoi ragazzi… Me lo auguro!
E la difesa? io ho visto una squadra incapace di ripartire, con estreme difficoltà difensive. Sbaglio, e questo lo dico in generale, o siamo spesso succubi dei contropiedi delle squadre avversarie?
Noi soffriamo il contropiede delle squadre più giovani, più veloci e più dinamiche. Siamo migliori nella tecnica, nella precisione, nei calci lunghi piazzati ma entriamo in crisi quando squadre più giovani sanno muoversi per il campo con velocità e agilità che al momento non ci appartengono. E’ proprio una questione di caratteristiche fisiche. Insomma signorina, non si può umanamente pretendere che un trentaseienne stia dietro a un ventenne. Non si parla di minore capacità, semplicemente di età. Per questo continuo a ripetere che la rosa va di fatto svecchiata. Abbiamo giocatori con un esperienza che farebbe impallidire il caro Ferguson, una tecnica più unica che rara ma il calcio si sta trasformando, si sta svecchiando e noi non stiamo tenenedo il passo. Considerato questo, mi sento di dire che vedo anche poca concentrazione. Nesta per esempio, un professore se vogliamo. Un mago della difesa. Un colosso che sembra parlare da solo: ” Da qui non si passa, collega”. Nelle ultima partite è caduto in degli strafalcioni da far rabbrividire. Quello non è Sandrino, quello è una scarsa imitazione di un campione che ha murato la nostra area per anni con una classe e uno stile innati. Invece di giocare parlano, si infastidiscono a vicenda. Questo non è mai servito per uscire dai momenti di crisi.
Non può ritenersi una reazione alla pressione di media, tifosi, dirigenze, clubs e via dicendo? Dico solo che forse, queste prestazioni decisamente poco brillanti possono essere il risultato di contesti esterni sfavorevoli. Le porto qualche esempio: Taiwo, tutto sommato un valido giocatore. Snobbato e bollato come bidone per due partite giocate da sei invece che da 9. Abate condannato per mesi e adesso, a ragione, osannato. Anche per Seedorf la stessa routine. Alcune partite senza essere al top e si viene subito archiviati, classificati come “finiti” anche se alle spalle c’è una carriera di tutto rispetto.
Probabilmente è come dice lei. Ma è chiaro che da professionisti ci si aspetta sempre e comunque prestazioni da professionisti. Della loro vita privata o dei loro blocchi psicologici non importa poi molto, purtroppo. Quel che conta è quello che viene mostrato sul campo, unico metro di giudizio. Non esistono sfumature. O un giocatore ha le capacità per giocare in una squadra di serie A, o non le ha. Certo tutto questo può sottoporre il calciatore in crisi a una pressione ancora maggiore. Fischi, urla, occhi puntati. E’ difficile imporsi ed emergere in un contesto che non crede più in te se due partite non sono eccelse. Taiwo è l’ esempio lampante. Non lo ritengo un fuoriclasse sia chiaro. Ma lon reputo tuttavia bravo, con piedi discreti. Si inserisce bene nel gioco e non disturba. Non necessario, ma utile.
E cosa mi può dire, infine, del mercato di gennaio. Il MIlan ha deciso di correre ai ripari?
Si fanno in continuazione una valanga di nomi. Braida monitorizza il Brasile. Piace molto anche a me quel Damiao. Forte, potente, veloce, con una più che rispettabile visione di gioco. Ritengo che potrebbe essere il nuovo uomo rossonero. O almeno cosi si dice, la dirigenza di Via Turati sembra essere davvero molto vicina al brasiliano. Ma ci sono tanti altri nomi di prestigio. Si è tanto parlato di Montolivo. Ecco, a me farebbe molto piacere che prendesse posto a Milano. E’ il nostro uomo. Un talento che cerca di riemergere, che ha bisogno di sentirsi “utile”, che ha tutte le carte in regola per giocare con un grande club. Senza contare che abbiamo bisogno di rinnovare la rosa, di avere possibilità di scelta senza trasformarci in una squadra di serie B se e quando i titolari si infortunano. Montolivo mi piace molto e quel che conta è che è sempre più lontano da Firenze. Il MIlan segue anche Tevez e Van Persie. Altri pezzi chiave per la costruzione di un puzzle perfetto. Ho paura però che le trattative per questi siano un pochino più complicate e che rappresentino un problema economico non di poco conto. Comunque sia, Allegri vuole risultati e per far si che questo accada ha bisogno di materia prima. Giocatori che sappiano rinnovare e ringiovanire una rosa un pochino troppo appassita per inizio stagione.
Mi auguro che venga accontentato. La ringrazio molto come sempre Tiziano. Qualora dovesse avere news, può contattarmi!
Qualora le ritenessi news di una certa validità lo farò. Arrivederci.