Esigente ma affettuoso, a suo agio nei panni del “professore”. Fiducia. Silvio Berlusconi a Milanello, riavvolgendo la pellicola numero dieci è stato questo il primo e solenne messaggio consegnato alla squadra.
Non l’unico, perché il presidente rossonero, a differenza dello scorso venerdì quando si impegnò maggiormente sul piano commerciale, ha voluto far passare due macro concetti di campo: le pagelle ad Inzaghi (“voto 8“) e giocatori (“voto 7“), la differenza sottintende un invito ben preciso a fare meglio e di più, ma anche il suo sostanziale credo calcistico (“per segnare bisognare calciare in porta, per farlo le punte devono rimanere in area“). L’esempio da non seguire si chiama Balotelli, ancora nei pensieri di Berlusconi nonostante l’addio. La promozione dell’attacco, scrive stamane La Gazzetta dello Sport, passa dallo scordarsi SuperMario.
Domani arriverà il Palermo a San Siro, un esame da non sbagliare ad ogni costo. L’ambiente rimane positivo, il Milan carico e Berlusconi soddisfatto. Tornare a vincere adesso è quasi un obbligo, necessario per non rischiare di finire sotto “processo”.