Nuovo, prestigioso appuntamento per il nostro spazio che si arricchisce dell’estemporanea presenza telefonica del milanista dei milanisti, il cronista tra i cronisti, Tiziano Crudeli! Potete inviare le vostre domande a Tiziano alla nostra mail q.e.i.m@live.it.
Buonasera Tiziano! Mi ha trascurata o sbaglio?
Signorina, di me si può dire tutto ma non che trascuro le donne! Eccomi qui a sua disposizione.
Comincerei dalla dichiarazione shock di Ibra. Non stupisce che le sue esternazioni abbiano creato tanta agitazione, non solo fra i tifosi rossoneri ma nel calcio italiano in genere.
Quello che continuo a sostenere è che purtroppo nessuno di noi può pretendere nulla. So che sembra assurdo, so che da tifoso ma soprattutto da cittadino che paga per seguire la squadra del cuore ci si aspetta una qualche riconoscenza. Come fosse una sorta di patto muto, di tacito accordo fra io, tifoso e tu, giocatore. Ma non è così, prima ce ne rendiamo conto prima questo paese si innamorerà del calcio in quanto sport, non del calcio in quanto giocatori.
Mi scusi, mi permetta un’obiezione. Il calcio esiste in quanto sport perchè c’è chi lo pratica o sbaglio? E, come ogni cosa che ti entra nel cuore, che fa parte della tua vita, che riesce a far ridere, piangere, imprecare, esultare e comunicare, ci si affeziona anche involontariamente a chi rende tutto questo possibile.
Sì ma, signorina, allora affezioniamoci alla squadra. Non al giocatore perché segna qualche gol in più. Ibra non è mai stato una bandiera. E’ un grande calciatore, ha degli ottimi piedi e francamente a me interessa che dia il massimo finché indossa la nostra maglia. Di quello che deciderà di fare dopo non m’ importa. Vede, la stampa e i media in genere hanno un potere enorme lì dove nessuno li può ostacolare. Le notizie vengono spesso amplificate per creare “lo scandalo” a tutti i costi. Altrimenti noi opinionisti di cosa discuteremmo? Ora non mi fraintenda. Ibra è un ottimo giocatore e come sa io mi sono affezionato a tutti i nostri “miti” . Il punto è che così facendo mi sono solo fatto del male.
Del male?
Non prendete alla lettere tutto quello che viene propinato, imparate a guardare e ad ascoltare con occhio e orecchio critico le notizie. Può essere semplicemente che Zlatan altro non abbia dichiarato che: “Non finirò la mia vita giocando a calcio, ci sono tante altre cose che valgono la pena di essere vissute”. Vede tanto male in quest’affermazione? E’ un bell’uomo, è giovane, ha una famglia bellissima. Perché voler trovare il marcio per forza nella volontà di un calciatore di concedersi altro, quando arriverà il momento di farlo. Vi assicuro che sebbene non sia mai stato un pilastro, Zlatan è un uomo di parole. Ha presente tutte quelle storie sull’onore? Ecco, lui è un tipo cosi. Magari la sua carriera finirà l’anno prossimo, ma finirà al Milan.
Certo è che da tifoso è lecito qualche malumore. Sarebbero state gradite parole di grinta, di incoraggiamento in questo momento. A proposito, crisi? Infortuni? Cosa non ci permette di partire come si deve?
Crisi psicologica, crisi fisica, infortuni. L’inizio della stagione successiva a quella di una grande vittoria non è quasi mai brillante, signorina. Molto spesso si parte troppo sicuri di sè, si fanno pochi acquisti, si crea poco a differenza delle altre squadre che proprio per tornare all’altezza, si danno da fare. E’ chiaro che gli infortuni ci hanno rallentato. Ma è anche vero che siamo alla sesta giornata di campionato. Non è accettabile essere già in crisi psicologica. Del resto, reduci da una grande annata, si è sottoposti a una pressione alla quale a volte non si resiste. Ma la società non ci sta, non vi preoccupate. Allegri ha un progetto ben designato e se la rosea convivenza vuole avere un futuro, le richieste del mister saranno sicuramente soddisfatte.
Beh, non possiamo che augurarcelo. E per quanto riguarda…
Signorina, ora devo andare. Ma le cose che vorrei svelarle sono molte. Direi che c’è tempo per la seconda parte. Non si sa mai che facciamo la stessa carriera di Harry Potter.
Decideremo la percentuale in tal caso… Arrivederci, Tiziano!
Alla prossima!