Lino Dimitri è giornalista pubblicista dal 2012. Redattore di SpazioMilan.it dal settembre 2011: è sua la firma nell’editoriale del sabato. Lavora nella redazione di LecceNews24.it occupandosi di cronaca, politica, eventi e sport e collabora con CalcioMessina.it. In passato ha collaborato con Bordocampo.net e Sportmain.it.
Ti aspetti Stephan El Shaarawy e Fernando Torres e poi invece trovi loro. Tre nomi su tutti: Jeremy Menez, Keisuke Honda e Jack Bonaventura. Il Milan di questo primo mese inoltrato di stagione è stato soprattutto questi tre giocatori, per la loro regolarità, per la loro incisività, per la loro classe. Otto gol, sui tredici totali realizzati dalla compagine di Pippo Inzaghi, portano la loro firma, ma anche gran parte degli assist decisivi. Non ci siamo sicuramente dimenticati i vari Muntari, Abate e De Jong, ma, tra i protagonisti non proprio pronosticati alla vigilia, ci sono soprattutto i tre trequartisti in questione.
La sosta di solito serve anche per trarre i bilanci di una porzione di stagione che è già alle spalle e che ci indirizza a quella che verrà. C’è il tempo per stilare statistiche e classifiche. A Milanello si punta tantissimo, e non potrebbe essere altrimenti, sul Faraone e sulla punta spagnola, ma al momento Bonaventura, Honda e Menez garantiscono continuità e affidabilità. Per Keisuke Honda è decisamente giunto il momento della rivincita. E che rivincita. Con un bottino al momento di quattro reti e due assist, il nipponico si è scusato per il ritardo e si è ritagliato un ruolo da titolare in questo nuovo Milan targato Pippo Inzaghi. In questi mesi il dieci avrà avuto modo di integrarsi al meglio nello spogliatoio, di imparare un po’ la lingua e di abituarsi alla cultura nostrana, ma è naturale pensare anche che il suo miglioramento sia dovuto al cambio di allenatore e al cambio di modulo.
C’è poi Giacomo Bonaventura. Viste le qualità e lo spirito di sacrificio, che sta dimostrando, non si capisce come per troppi anni questo giocatore abbia recitato una parte marginale nel calcio italiano. In sole poche giornate di campionato l’ex atalantino è riuscito nella doppia impresa di conquistare il cuore dei tifosi e il posto nella selettiva Nazionale di Antonio Conte (a cui poi ha dovuto rinunciare per i noti problemi muscolari che stanno tenendo in apprensione l’ambiente rossonero). Il centrocampista marchigiano riesce ad adempiere con perfezione ai ruoli assegnatigli da Inzaghi e sia che giochi come attaccante, sia che giochi come centrocampista, resta l’uomo dell’equilibrio tattico di cui la squadra ha bisogno.
Il tris d’assi si chiude con il talento più cristallino, con il giocatore dalla classe più pura e la tecnica più raffinata. Jeremy Menez è sempre stato un calciatore dal quale aspettarsi di tutto, ma troppo spesso le luci si accendevano ad intermittenza e le pause al buio erano molto più lunghe dei momenti di accecante bellezza. Così è stato alla Roma, così è stato anche al Psg. Forse è troppo presto per parlare di maturazione totale, ma in rossonero l’estroso trequartista francese sta facendo vedere solo i suoi lati positivi e sta cercando di far ricredere e meravigliare davvero tutti. La speranza è che questa nuova primavera duri più a lungo possibile, ma fin qui le sue giocate hanno spesso trascinato la squadra.