El Shaarawy, un mistero

Lino Dimitri è giornalista pubblicista dal 2012. Redattore di SpazioMilan.it dal settembre 2011: è sua la firma nell’editoriale del sabato. Lavora nella redazione di LecceNews24.it occupandosi di cronaca, politica, eventi e sport e collabora con CalcioMessina.it. In passato ha collaborato con Bordocampo.net e Sportmain.it.

Una bellissima partita contro la Lazio, la convocazione in Nazionale e l’infortunio che gli ha fatto saltare una decina di giorni di allenamenti. I 60′ minuti in colore contro la Juventus e il nulla. Per ora si può riassumere in questo modo la stagione di Stephan El Shaarawy che ha iniziato questa annata con la convinzione, sua e di tutti gli addetti ai lavori, che questa doveva essere la stagione del rilancio definitivo, la stagione in cui dovrà far vedere a tutti il suo vero valore, quella in cui deve consacrarsi al grande pubblico come il talento più cristallino che ha in rosa il Milan, e uno dei principali giovani talenti italiani in assoluto.

Ad oggi, però, una stagione che era partita con il grosso punto esclamativo dopo la partita contro la Lazio, si sta trasformando in quella del mistero e il Faraone rischia di diventare sempre più un caso di difficile risoluzione. Detto dell’ennesimo infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi di allenamento per quasi dieci giorni, il suo rientro contro la Juventus ha tolto ogni dubbio sulla sua tenuta fisica. Se El Shaarawy si allena e gioca, quindi, significa che può farlo. Tutto vero, finché non sono arrivate le due panchine integrali sia nella gara di Empoli che in quella di Cesena. In terra romagnola, in realtà, sarebbe dovuto entrare nell’ultimo quarto d’ora, ma poi l’espulsione di Zapata ha fatto saltare tutti i piani di Pippo Inzaghi.

Questa sera, nella sfida casalinga contro il Chievo, nonostante Honda e Menez abbiano giocato tutte le partite e dovrebbero rifiatare (e quest’ultimo ha subito una botta giovedì in allenamento che lo ha tenuto in dubbio per la partita di oggi), potrebbero essere ancora loro i titolari sulle due fasce d’attacco, con Fernando Torres prima punta. In tutto questo però c’è qualcosa che non torna. Di cosa si tratta? Perché si continua a rinunciare al giocatore che più di ogni altro bisognerebbe tutelare, visto l’età e le sue indubbie qualità tecniche? Dopo la sfortunatissima stagione scorsa, non si rischia di perdere definitivamente un campioncino che ha bisogno del campo per diventare grande?

Sono tutte risposte che potrebbe darci il campo, ma soprattutto sono risposte che dovrebbe darci Mister Inzaghi. A dir la verità meraviglia già la sua rinuncia a priori nelle due trasferte di Empoli e Cesena, ma farebbe ancora più scalpore un ulteriore accantonamento anche contro i clivensi. Attendiamo la risposta che arriverà in serata e, poi, vista anche la sosta prevista per la Nazionale (che il Faraone perderà dopo la convocazione di settembre proprio per colpa delle sue continue esclusioni con la maglia rossonera), avremo un quadro completo della situazione, di quello che ci sembra sempre più stia prendendo le sembianze di un caso, il classico caso all’italiana tutto rossonero.

 

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