Lo scorso anno era tutto nei piedi di Mario Balotelli, che guidava l’attacco rossonero con 18 gol, davanti a Kakà, staccato di ben 9 reti. Era un reparto quasi a senso unico, e le assenze di SuperMario erano sempre lampanti in questo senso. Adesso, invece, la musica è cambiata. Tanti interpreti e tanti gol, il tutto condito da un turnover sano che non fa rimpiangere nessuno.
Questo, in parte, si ripercuote sulla difesa, che a causa dell’assetto offensivo della squadra si trova più scoperta e con meno uomini a dare una mano. Ma questo si potrà risolvere bilanciando meglio la squadra in campo. Ora Inzaghi si gode il punto di forza della squadra, e gongola ai gol dei vari Honda, Menez (3 a testa), Bonaventura e Torres. El Shaarawy è ancora a secco ma ha già apportato il suo contributo prezioso e Pazzini è una certezza, pronto a colpire a gara in corso.
I giocatori, inoltre, sembrano anche divertirsi. Seguono alla lettera le indicazioni che Inzaghi dà negli allenamenti: il giro palla in mediana, l’imbucata dei terzini che liberano l’esterno d’attacco, che poi deve fare il resto. Tutto provato e riprovato a Milanello, e poi riportato in campo. E i risultati iniziano a vedersi.