Udinese: (non) c’è solo Di Natale

Dopo le trasferte di Barçellona e Napoli, il Milan di Allegri ritorna a San Siro contro l’Udinese di Guidolin. Reduce da un buon inizio di campionato (6 punti in due giornate), la squadra friulana l’anno scorso ha rappresentato uno dei pochi tabù del cammino rossonero. Dopo infatti un rocambolesco 4-4 in casa e uno striminzito 0-0 al Friuli, quest’anno l’obbiettivo è prendere i tre punti.

Punto di forza: Sarebbe riduttivo dire che l’Udinese abbia nella sua arma migliore il bomber Di Natale. Certo, là davanti ne sono passati molti (Denis, Sanchez) ma lui rimane sempre il punto di riferimento per un attacco che segna sempre molto e, di conseguenza, lascia molti spazi dietro per le sortite offensive. Quest’anno però sembra cambiato qualcosa: la statistica dice infatti due partite (Lecce e Fiorentina) e zero gol subiti. Il para-rigori Handanovic lo conosciamo, una sicurezza oramai da parecchi anni. In difesa invece, seppur non ci siano grandi nomi (Benatia, Danilo e Domizzi), Guidolin sta ottenendo ottimi risultati. Occhio dunque a Di Natale, senza dimenticare di pungerli in contropiede con la velocità di Pato e gli inserimenti dei centrocampisti.

Punto debole: Via Inler, dentro Doubai. La fisolofia dell’Udinese la conosciamo: rimpiazzare i calciatori venduti (a caro prezzo) con giovani emergenti. Il giovane ivoriano. proviente dallo Young Boys, potrebbe rappresentare così la certezza di un progetto che fino ad oggi a sempre funzionato. Ma stavolta forse qualcosa non va. Nelle prime due partite infatti, il 23enne si è accomodato in panchina per un totale di zero minuti. Forse non si sarà ancora integrato, forze non è ancora pronto. Sta di fatto che il centrocampo a 5 di Guidolin rappresenta l’ingognita di questa squadra. Pinzi, Isla, Asamoah, Basta e Pasquale non offrono garanzia se attaccati in profonodità e in velocità: dovremo sfuttare molto le mezz’ale che ci contraddistinguono, in particolare Seedorf. La sua tecnica e la sua qualità di mandare in porta i compagni con lanci alle spalle dei difensori sarà fondamentale.

Uomo chiave: Di Natale. Potrebbe bastare lui per far correre un leggero brivido sulla schiena di ogni tifoso rossonero per mercoledì, ma non c’è solo Di Natale. Le geometrie di Inler e la velocità di Sanchez sono state sostituite da nuovi giovani emergenti come Doubai e Torje, tutti da scoprire. Indubbiamente però, l’uomo da temere di più è sempre lui.

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