Iturbe è il sogno proibito, ma le alternative non mancano. Domani Kakà e Milan si separeranno per la seconda volta, un addio necessario per il bilancio della società di via Aldo Rossi, la quale risparmierà, al lordo, ben 8 milioni di euro in un anno solo. Un piccolo tesoretto da reinvestire sul mercato, in modo misurato: nessuna spesa folle, ma c’è comunque lo spazio per acquistare un grande talento.
L’attaccante del Verona rimane il vero obiettivo, al tempo stesso però stanno salendo le quotazioni di Ezequiel Lavezzi. Il Pocho è gestito dagli stessi agenti di Iturbe, il terreno quindi è già tracciato ed il dialogo diretto ed interessato. L’ex Napoli, costato 31 milioni al PSG, quest’anno non ha trovato molto spazio, per la squadra francese può andare via e le richieste non sembrano essere nemmeno così alte (meno di 20 milioni). Lavezzi costerebbe almeno 10 milioni in meno di Iturbe, ma ovviamente il paragone non può reggere, soprattutto in prospettiva. Il problema per i rossoneri, ammette il Corriere dello Sport, è l’ingaggio, considerati i 4 milioni che percepisce attualmente: lo stesso stipendio di Kakà, dunque non ci sarebbe un vero guadagno. Ma se per esempio il Diavolo riuscisse a piazzare altrove gente come Robinho, Matri e Niang, il discorso diventerebbe più concreto. Lavezzi rimane un piano B. Attenzione, poi, al possibile ritorno di fiamma per Cerci del Torino; non ci sono conferme, invece, sulle piste Ibarbo, Damiao, Jefferson Montero e Victor Villalba.
Anche per il centrocampo il discorso non cambia a livello di strategie: prima sfoltire, poi comprare. Nocerino ed Essien non rientrano nei piani: il ghanese dovrebbe liberarsi gratis, mentre per il Noce, ribadisce Tuttosport, il Torino rimane l’ipotesi più probabile. Dzemaili piace e Khedira del Real Madrid può essere l’occasione.