Ancora Milan fino a gennaio, poi America. Al momento, è questo lo scenario di carriera più probabile per Kakà, risultato di una serie di indiscrezioni e sensazioni fondate, diffuse in queste ore. L’unico irrimediabile problema si chiama ingaggio, ostacolo insormontabile per il San Paolo: alle cifre attuali (4 milioni di euro), l’affare è impossibile. Anzi si è proprio arenato, spiega il Corriere della Sera. Sembrava scontato, invece per il suo ritorno in Brasile ci vorrà un vero miracolo.
Tradotto: Iturbe è più lontano. L’arrivo dell’argentino è da sempre legato all’addio del 22 rossonero, senza non se ne fa nulla perché non ci sarebbe le finanze necessarie per provare a raggiungere un accordo con il Verona. Il Milan, comunque, è vigile e non smette di sognarlo: non a caso Inzaghi, di recente, lo ha chiamato promettendogli un ruolo da protagonista nel 4-3-3 dell’anno prossimo. Un gesto significativo, apprezzato ma non sufficiente. Ogni discorso, ogni dettaglio, può essere quello giusto, ma la permanenza del brasiliano cancella l’arrivo di Iturbe. Da sottolineare, poi, annuncia stamane La Gazzetta dello Sport, la telefonata di ieri tra Kakà e la società milanista per informarsi sul raduno del 10 luglio, segno che l’ipotesi San Paolo (l’idea di riprenderlo per sei mesi piace ma non fa impazzire) è piena di voragini. L’intenzione sua, quindi, è rimanere al Milan, anche se il suo approdo in MLS nel 2015 con la maglia dell’Orlando non è in discussione.
E così ride la Juventus, più vicina ad Iturbe (seguito pure dall’Atletico Madrid). I bianconeri proseguono i contatti con la squadra veneta e, “grazie” a Kakà ed Arsenal, piombato sull’obiettivo Sanchez, sono pronti ad intensificare l’offensiva.